CGIL CISL UIL di Basilicata per celebrare il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, espongono presso le loro sedi regionali, per tutto il mese in corso, uno striscione che riporta queste tre parole ispiratrici della lotta delle donne senza velo nell’Iran di Mahsa Amini, la giovane di origine curda uccisa dalla polizia della morale per essere colpevole di aver lasciato scoperta una ciocca di capelli.
Una giornata che insieme all’ 8 marzo è occasione per mettere in evidenza quello che accade ogni giorno in Italia e nel mondo alla donne che, pur raggiungendo traguardi importanti di conquista di spazi, di ruoli, di riconoscimenti, si trascinano ancora una questione femminile fatta di diritti negati, di disparità, di ostacoli, di disuguaglianze ed una lunga e dolorosa scia di violenze e femminicidi.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, firmata ad Istanbul nel 2011, afferma che la violenza nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani.
Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3.
In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner.
I dati del Report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale aggiornato al 6 marzo 2022 evidenzia che nel 2021 sono stati 119 gli omicidi con vittime di sesso femminile, a fronte dei 117 dello stesso periodo del 2020; le donne uccise in ambito familiare/affettivo nel 2021 sono state 103 a fronte delle 101 del 2020; le donne vittime di partner o ex partner nel 2021 sono state 70, a fronte delle 68 del 2020; nel primo semestre 2021 secondo il Report semestrale della Polizia di Stato le donne uccise in ambito familiare affettivo per mano del partner o ex partner sono state l’89% riguardo il movente, nel primo semestre 2021 il 44% delle donne è stata uccisa per “lite/futili motivi”.
Per le molestie e i ricatti sessuali in ambito lavorativo, la Basilicata è tra le regioni italiane ove il fenomeno appare particolarmente diffuso (11,3% delle lavoratrici e di quelle in cerca di un’occupazione), posizionandosi al terzo posto dopo il Lazio (16,4%) e la Toscana (12,0%).
Nel tema complesso della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro rientra a pieno titolo anche quello delle molestie sui posti di lavoro sul quale l’attenzione va tenuta alta, attraverso l’aumento dei controlli e un impegno condiviso tra organizzazioni sindacali e datoriali.
Il femminicidio e le violenze sono sempre anticipati da segni visibili, da minacce, ritorsioni, pretese di controllo, motivazioni d’odio, accumulo di rabbia, ma soprattutto dall’escalation della violenza, che culminano nell’omicidio, ecco perché i femminicidi sono una sconfitta per ognuno di noi, per questo riteniamo che non sia mai abbastanza parlarne e che sia sempre il tempo per lottare e gridare che donna è vita e libertà.
Le Segretarie Confederali
CGIL CISL UIL Basilicata
A. Russelli – L. Franchini – S. Di Pierro
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