“Dopo il grande corteo di Potenza, il “Global Strike for the future” che si è svolto in decine di città ai quattro angoli del pianeta e in cui i giovani hanno deciso di manifestare contro le decisioni dei pochi del mondo, che mettono in pericolo la stessa esistenza della civiltà umana, il candidato alla Presidenza della Regione Basilicata Valerio Tramutoli, l’unico dei quattro competitor per la carica di governatore in lizza alle prossime elezioni regionali del 24 marzo a prendere parte all’iniziativa, insieme con alcune delle candidate e alcuni dei candidati consiglieri della sua lista, ha ribadito e confermato con forza l’idea, alla base del programma elettorale di “La Basilicata Possibile”, di un regione completamente rinnovata. «Una Basilicata nuova, dalla parte dei molti e dei più deboli, che nella transizione energetica e con internet dovunque si incammina sulla strada, prima in Italia e in Europa, del “raffreddamento” globale, nell’intenzione di raggiungere un saldo negativo nelle emissioni di CO2 nell’atmosfera», ha dichiarato, al termine della manifestazione partita da piazza don Bosco, Tramutoli. Che ha aggiunto: «Per queste ragioni siamo al fianco degli studenti che hanno raccolto il grido d’allarme lanciato ai potenti della Terra e ai rappresentanti delle istituzioni internazionali in occasione della Cop 24 che si è svolta di recente a Katowice, in Polonia, dall’attivista sedicenne svedese Greta Thunberg, affinché si comincino ad affrontare seriamente le questioni urgenti e non più rinviabili poste dai cambiamenti climatici in atto, che hanno effetti disastrosi per migliaia di persone e per intere popolazioni nel mondo. “La Basilicata Possibile” è in campo per dare un futuro ai suoi giovani e per tranquillizzare Greta, facendo nostro il proposito dei suoi “Friday for the future”, promettendole che almeno noi, da questa piccola regione europea stiamo provando a darle una risposta: penso che questa sia anche l’aspettativa di quanti hanno partecipato alla bellissima manifestazione di ieri», ha assicurato Tramutoli. Infine, il candidato presidente per “La Basilicata Possibile” ha concluso: «Noi abbandoneremo il fossile e, ancora, pensiamo ad una filiera interamente riorganizzata del legno, segnatamente del cerro lucano di cui abbiamo il 70% dell’intero patrimonio boschivo nazionale sul nostro territorio, che non sarà più destinato come combustibile a biomassa ma utilizzato come materiale nobile da costruzione, estremamente resistente e leggero come l’acciaio, dai guardrail alle abitazioni come quelle realizzate in Nuova Zelanda, mettendo a valore ricerche nel settore realizzate, peraltro, da valenti scienziati dell’Unibas che sono miei colleghi. Contribuendo in questo modo a combattere il riscaldamento globale sottraendo CO2. Grazie a questa rivoluzione tecnologica, che noi vogliamo cominciare sin da subito e realizzare con l’aiuto di tutti i lucani, garantiremo lavoro più qualificato ai nostri giovani, sulla soglia della frontiera tecnologica e dell’innovazione, per fare della Basilicata un luogo in cui si sperimentano cose nuove ed interessanti, dove sarà bello venire ad abitare e tornare per i tanti che sono partiti in cerca di un’occupazione negli anni passati».
a cura di “La Basilicata Possibile”
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