“Se l’esponente della Lega Pasquale Cariello ha elementi che fanno dubitare dell’imparzialità del personale regionale, ed ha contezza di fatti e circostanze nelle quali il suddetto personale avrebbe agito in modo scorretto, non deve limitarsi ad una interrogazione consiliare ma ha il dovere di denunciarlo alle autorità competenti.” E’ quanto dichiara il capogruppo PD, Roberto Cifarelli.
“Le dichiarazioni di Cariello tradiscono la vera essenza di questo centrodestra lucano, smanioso solo di occupare il potere con proprie pedine, senza farsi scrupolo del destino della Basilicata e senza preoccuparsi di assumere atteggiamenti al limite dell’intimidazione come ad esempio accaduto anche nei confronti del Segretario regionale della CGIL, Angelo Summa.
“Probabilmente il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Pasquale Cariello, ha una concezione distorta del ruolo e della funzione della politica e, non avendo argomenti validi per sostenere le ragioni dei loro fallimenti al governo della Regione, ha necessità di trasformarsi in “celodurista” pur avendo le sembianze di un docile orsacchiotto di peluche di quelli che si vincono alle giostre. Sono affermazioni gravissime quelle di Cariello sulle quali preferiamo scherzarci sopra perché altrimenti sarebbero davvero preoccupanti. Mettere in dubbio la serietà, professionalità e la fedeltà al ruolo del personale regionale significa mettere in discussione i principi di libertà e di democrazia. Ma d’altronde l’atteggiamento da fascistello da strapazzo di Cariello non mi meraviglia affatto. E’ lo stesso Cariello che all’indomani delle elezioni politiche voleva “la testa sul tavolo” di dirigenti di importanti e teoricamente imparziali enti regionali, rei di non essersi impegnati abbastanza a favore del centrodestra in campagna elettorale. Sono dichiarazioni, le sue, che mirano ad intimidire dirigenti e funzionari regionali”.
Il punto è che quando si screditano o si fanno pesanti allusioni, si mina la credibilità dell’intera Regione e questo non può essere consentito a nessuno sia di maggioranza o minoranza, oltre al fatto che non può essere tollerato il clima di “caccia alle streghe” tipico di atteggiamenti di ultradestra che alcuni Consiglieri di maggioranza non si vergognano di praticare.
Di fronte a questo modo di fare un Presidente di Regione meno attaccato alla poltrona avrebbe dovuto immediatamente redarguire i “fascistelli” che lo sostengono. Invece al Presidente Bardi non importa che la Regione scivoli in questo modo becero.
Dopotutto in questi anni ha dimostrato di essere assente in tutto, salvo poi svegliarsi comportandosi come “Alice nel paese delle meraviglie” .
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