Domani, 5 luglio, saranno inaugurate, alla Fondazione SouthHeritage, due installazioni di Takashi Kuribayashi, il “Cielo Capovolto”, dedicato a Matera, ed “Entrances” sul tema delle frontiere nell’ambito di Eu Japan Fest
“Stiamo qui per costruire un forte rapporto fondato sull’arte per andare insieme verso il futuro”. Lo ha detto Masakazu Tokura, responsabile del comitato esecutivo dell’Eu Japan Fest che si apre domani a Matera, nel quadro delle attività di Matera, capitale europea della cultura per il 2019.
Il suo intervento ha concluso la manifestazione dell’accoglienza della delegazione giapponese che si è svolta stamattina nei locali della Fondazione Matera Basilicata 2019 e a cui ha assistito l’ambasciatore giapponese, Keiichi Katakami, accompagnato dalla sua assistente.
Tokura ha ricostruito lo sviluppo delle relazioni tra Matera 2019 e l’Eu-Japan Festival sottolineando il lavoro comune svolto per la costruzione del programma artistico e il sostegno assicurato dall’imprenditoria nipponica per finanziarlo: “Sono molto felice – ha sottolineato il responsabile del comitato esecutivo del Festival – che nostri artisti possano esibirsi a Matera. Una città che affonda le sue radici profonde nel passato ma si apre programmaticamente al futuro. Le loro opere nascono evidentemente da un legame e da una sensibilità con il territorio”. Il Festival è giunto alla ventisettesima edizione partecipando alle attività di 44 capitali europee della cultura in 28 paesi.
L’incontro di stamattina ha avuto un’anteprima nel pomeriggio di ieri, a Castelmezzano, uno dei più bei borghi d’Italia. “Lì – ha ricordato nel suo saluto Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 – abbiamo avuto modo di consegnarvi il nostro passaporto. Un piccolo strumento che permette di accedere a tutti gli eventi del nostro cartellone, ma soprattutto un grande simbolo: vi consideriamo nostri concittadini. Del resto siamo ben consapevoli che il patrimonio architettonico, artistico, antropologico e urbanistico di Matera non può appartenere soltanto a noi. Vogliamo condividere la nostra storia millenaria anche con il popolo giapponese così geograficamente distante eppure capace di accoglierci e di arricchire in maniera decisiva il nostro programma”.
Nel suo messaggio di saluto, nel ringraziare il chairman dell’Eu-Japan Fest e l’ambasciatore giapponese in Italia, il presidente di Matera Basilicata 2019 ha sottolineato il ruolo e la presenza di Shuji Kogi, segretario generale dell’Eu-Japan Fest, e della rappresentante di Plovdid, l’altra capitale europea della cultura per il 2019. “Siamo felici – ha concluso Adduce – di accogliervi perché siete persone squisite ma anche perché stiamo costruendo assieme una serie di iniziative molto significative”.
Nel suo intervento il direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019, Paolo Verri, ha sottolineato l’importanza della continuità di un progetto per farne crescere altri: “L’Eu-Japan Fest ha 27 anni e ha costruito solide relazioni con Plovdid e Matera”. Uno degli aspetti fondamentali consiste nella capacità di collegare le idee delle comunità creative per mettere capo a produzioni comuni.
Verri si è poi soffermato su tre concetti chiave per un progetto di collaborazione di lungo periodo: cultura, sostenibilità e sviluppo.
“Nei giorni scorsi – ha detto il direttore generale di Matera 2019 – la casa di spumanti Ferrari ha premiato, con mille bottiglie, la rivista internazionale che ha meglio raccontato l’Italia. Quest’anno ha vinto un periodico giapponese che ha parlato di Matera”.
Verri ha ricordato il suo primo viaggio in Giappone per la Grande Expo del 2005: “Già allora il tema della sostenibilità era centrale. Un tema che è fondamentale per Matera 2019 così come per Cortina 2021 (mondiali di sci) e 2026 (Olimpiadi invernali). Per le imprese giapponesi la sostenibilità è un impegno collettivo e io mi sento di dire che se è importante il grande scambio turistico-culturale tra i nostri Paesi, nella nostra relazione è più importante il tema di lungo periodo della sostenibilità delle città”.
“Chiuderemo Matera 2019 – ha concluso Verri – con due settimane dedicate a innovazione e tecnologie, per aprire i prossimi dieci anni di Matera”.
La manager culturale Arianne Bieou ha descritto i contenuti del programma del festival, che si articola in numerose tappe. Alcune già svolte, da Humana Vergogna, in questi giorni premiata a Novi Sad e in tour europeo, alla performance di Hisashi Watanabe per Circus +, dai workshop sulle sculture di carta di Kaori Kato all’open talk con l’architetto Kojima. Il 20 luglio sarà inaugurata una mostra con le tavole del suo progetto del 1974 per il recupero dei Sassi. “Un lavoro – ha osservato Bieou – che è stato di grande ispirazione per uno dei progetti importanti di Matera 2019. Abitare l’opera, con i Sassi che si fanno teatro lirico richiama infatti la sua idea di una città palcoscenico”.
Domani, 5 luglio, saranno inaugurate, alla Fondazione SouthHeritage, due installazioni di Takashi Kuribayashi, il “Cielo Capovolto”, dedicato a Matera, ed “Entrances” sul tema delle frontiere.
In programma anche la presentazione del programma Passport, per le residenze artistiche e gli scambi tra creativi giapponesi e italiani e un convegno promosso dalla Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali.
“L’aspetto fondamentale del nostro rapporto – ha sottolineato la manager culturale di Matera 2019 – è stato di puntare su artisti giapponesi di grande talento ma soprattutto capaci di interagire con la nostra scena creativa. La cocreazione, la coproduzione sono infatti nostri asset strategici. Abbiamo trovato tante affinità tra Giappone e Matera e abbiamo potuto costruire numerosi progetti in comune. Così ora la cultura ci lega per il futuro”.
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