“Il nuovo report della Cgia di Mestre sulla difficoltà a reperire specifici profili professionali anche in Basilicata è uno dei paradossi più gravi del nostro mercato del lavoro che ha sempre maggiori difficoltà ad incrociare domanda ed offerta”. Ad affermarlo è il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli per il quale “la formazione delle figure più richieste e considerate di difficile reperimento e la riqualificazione dei lavoratori espulsi dal mondo del lavoro sono da tempo le soluzioni che il sindacato ha individuato. Anche per questo non ce la sentiamo di condividere l’ottimismo manifestato di recente dalla Giunta Regionale per le 49 offerte di lavoro, pubblicate sul sito dell’Arlab, per complessive 80 posizioni riguardanti le diverse professionalità richieste da alcune imprese lucane ai Centri per l’impiego che operano sul territorio in stretto raccordo con l’Agenzia regionale. Non è solo il numero, decisamente ridotto, quanto le politiche attive di lavoro rivolte ai vari target – giovani, lavoratori che hanno perso il lavoro, cassaintegrati, precari – che non hanno ancora una visione organica e di medio respiro”. “Il nostro giudizio non positivo – aggiunge – trova riscontri nella relazione semestrale sull’attuazione del Pnrr in Basilicata. Sulle misure inerenti la formazione e quindi afferenti la Direzione “Sviluppo economico e lavoro” si sostiene che “la Regione è in linea con i target previsti a livello nazionale. In particolare per il progetto GOL (Missione 5 Componente 1 Investimento 1.1), al 30 giugno, sono state prese in carico 5.694 persone a fronte di un target di n. 10.900 previsto al 31.12.2023. Per le altre misure sono già state espletate le fasi di pubblicazione dell’avviso e la pubblicazione delle graduatorie. Attualmente sono in fase di espletamento i corsi di formazione previsti”. E’ evidente che in questo modo si affrontano i temi dell’occupazione e della formazione ancora con i conteggi matematici e – dice Tortorelli – senza alcun riferimento agli obiettivi da raggiungere. Sulla questione dell’occupazione giovanile e femminile è invece tempo di rivedere le nuove linee volte a favorire le pari opportunità occupazionali generazionali e di genere previste dal Codice degli appalti. Il 70% dei bandi di gara deroga totalmente alla clausola dell’obbligo per il 30% di assunzioni di donne e giovani. Sempre su lavoro e occupazione, non è più rinviabile un piano di assunzioni a tempo indeterminato di personale specializzato nella Pubblica Amministrazione, unitamente ad un piano di formazione e aggiornamento degli attuali dipendenti. In tema di transizione ecologica la nostra posizione è chiara: essa non presenta solo pericoli, ma anche opportunità. Per questo il “pubblico” deve fare in modo che i rischi della transizione si trasformino in occasioni di crescita, investendo in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica. Non solo, occorre anche un forte investimento in formazione, per garantire maggiore mobilità ai lavoratori. E occorre sostenere i giovani che entrano sul mercato del lavoro, perché sviluppino le competenze giuste. La Basilicata è il luogo ideale dove pensare e sperimentare la transizione delle opportunità. è importante accompagnare la transizione energetica con scelte politiche che salvaguardino l’occupazione”.
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