LE NAIADI DI METAPONTION A TARAS PER LA GRANDE FESTA DEL RITORNO DI PERSEPHONE E DELLA PRIMAVERA

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Finalmente primavera.

Dopo sei mesi trascorsi al freddo e al buio, il sole riprende a scaldare il suolo e la terra torna verde e rigogliosa.

Giunto il giorno dell’equinozio, la Kore può lasciare finalmente il mondo sotterraneo nel quale è stata confinata da Hades in un tempo più antico, dopo essere stata rapita mentre danzava con le amiche e raccoglieva fiori di campo senza accorgersi del pericolo.

Divenuta nel frattempo donna e sposa di primavera, da quel giorno Persefone può fare ritorno per un periodo limitato sulla terra ove sua madre Demetra la attende impaziente per riabbracciarla e per tornare al gioioso riso-sorriso della Dea (ò ghélos gynaikòs…), energia vitale capace di rigenerare la spiga ed il mondo intero. Ad ogni primavera, lieta e rasserenata Demetra addobba la natura di fiori e di gemme gli alberi, tinge di verde i prati facendo tornare ovunque il sereno e celeste il cielo. E per aver ricevuto il dono del grano, la gente del Sud mostra la propria riconoscenza attraverso sacrifici e feste tra cui la katagogè della fanciulla, cioè quella del suo rapimento verso gli Inferi e quella del suo ritorno (anagoghé).

Grande è infatti la devozione per colei che diede il grano e che insegnò agli uomini a ricavarne il nutrimento, introducendo le leggi la cui osservanza abitua alla pratica della giustizia, motivo per il quale alla Grande Madre verdeggiante è stato anche attribuito, tra i tanti, il titolo solenne di Thesmophoros, Legislatrice.

Sempre da quel momento, in Grecia e nella Grande Grecia del Sud Italia possono avere inizio i Koreia, molteplici e partecipati festeggiamenti in onore della Madre e di sua Figlia indetti per rievocare l’episodio del ratto di Kore e per avviare il dramma mitico del matrimonio avvenuto per rapimento, oppure il successivo ritorno dall’oscuro Ade attraverso le feste tradizionali Antesforie.

Come in tutta la Magna Grecia, pure nella Città dei Due Mari si ricordano e si celebrano giornate così speciali.

In occasione della seconda edizione del 14 maggio 2023, le cittadine di Taras hanno previsto in particolare di animare una processione solenne con canti, danze e preghiere, percorrendo le antiche vie del centro storico, la antica e suggestiva Akropolis di Taras costruita da Partheni delle

terre di Sparta, e portando cesti colmi di fiori in segno di rispetto e di devozione, infine esibendo il dono più prezioso frutto della Terra: il grano che è simbolo di fecondità in tutte le Civiltà.

La partenza del Corteo Storico è prevista da Piazzetta Monteoliveto alle ore 11.00, per poi

raggiungere, attraverso via Duomo, le colonne doriche della Piazza del Municipio per un’ultima cerimonia di ringraziamento.

Anche l’edizione del 2023 è stata possibile grazie all’inestimabile aiuto di Domus Armenorum e delle associazioni magnogreche tarantine: Vogatori Città di Taranto, Taras 300, Itaca, Ikkos Atleti Taranto, MTB Taranto Bikers, Lovely Taranto, Apulia International Taranto Turismo, Compagnia Viandanti Sognatori, Associazione Maria d’Enghien e Follow Your Sun, con il supporto di Attività Sportive Confederate ASC.

In questo speciale evento le Naiadi di Metapontion, ninfe soavi del fiume Bradano, e le Nereidi, ninfe dei Due Mari, torneranno a condividere e a rinsaldare i propri legami della comune Koiné, e a rivivere le emozioni dei tempi passati, durante i quali le acusmatiche delle scuole pitagoriche di Metapontion, Taras e Kroton solevano incontrarsi per coltivare insieme arte, filosofia e poesia, così come tutte le altre antiche e sacre tradizioni sapientemente custodite e tramandate per millenni dalle comunità rurali della Megale Hellas nelle terre del Sud.

Solo così i ricordi e i valori legati alle radici resteranno impressi nella memoria e non andrannomai persi.

Per l’occasione, la Compagnia delle Naiadi della nostra associazione < OCCSE della Magna Grecia > esibirà il suo nuovo emblema su cui campeggia la celebre Tetraktis, simbolo inconfondibile della scuola Pitagorica, fucina e culla della civiltà in cui oggi viviamo.

Onore al Maestro Pitagora.

Evoé!

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