Ho presentato al Senato un disegno di legge per aiutare il commercio di prossimità e le piccole attività artigianali nei nostri Comuni. Il patrimonio immobiliare italiano è, soprattutto nei nostri bellissimi centri storici, risalente a prima dell’anno 1975. Questo pone un grande problema di adeguamento degli edifici alle norme igienico-sanitarie ed a quelle sull’accessibilità, sull’adattabilità e sulla visitabilità degli edifici al fine del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
Secondo lo studio « Demografia di impresa nelle città italiane » di Confcommercio, tra il 2012 e il 2022, su 120 città medio-grandi, la riduzione di attività commerciali e la crescita dell’offerta turistica risultano più accentuate nei centri storici rispetto al resto del comune.
Sempre secondo i dai di Confcommercio i centri storici perdono il 13 per cento dei negozi in sede fissa nel periodo 2008-18, –14 per cento al Sud con divario di 4 punti percentuali rispetto al Centro-Nord. Rispetto alle periferie il divario è di circa il 3 per cento. Nel 2022 sono scomparsi due esercizi commerciali ogni ora.
Un ruolo centrale nella rigenerazione urbana e nel contrasto allo spopolamento dei piccoli e medi Comuni è assunto proprio da quelle attività commerciali di vicinato e piccole attività artigianali che mantengono vive le relazioni di prossimità, costituiscono un argine all’impoverimento sociale e aiutano a mentanere un certo livello di servizi. Non solo, proprio in quegli immobili costruiti prima del 1975, si concentrano gli esercizi ‘storici’ delle nostre comunità, un patrimonio di tradizioni che non deve essere perso.
Il disegno di legge proposto, che è stato controfirmato da numerosi Colleghi di Fratelli d’Italia, a segnalare un interesse per la tematica affrontata, consente alcune deroghe sulle altezze minime, all’ampiezza delle finestre ed alle misure abbattimento delle barriere archiettoniche, solo a determinate condizioni; ovvero che si tratti di attività artigianali e attività commerciali classificate come esercizio di vicinato, quindi al di sotto di una certa metratura, che non sia possibile effettuare modifiche strutturali all’immobile e non sia possibile adottare le prescrizioni tecniche per ottemperare agli obblighi previsti. È, inoltre, previsto che i Comuni possano prevedere, con regolamento, esenzioni tributaria per le attività artigianali e le attività commerciali classificate come esercizio di vicinato presenti o di nuovo insediamento nella perimetrazione dei centri storici.
Non si tratta, dunque, di un via libera per aggirare le norme ma di uno strumento per consentire di mantenere vivi i nostri centri urbani. Il disegno di legge proposto rappresenta, quindi, un primo passo verso il contrasto alla desertificazione commerciale evidenziata recentemente anche dal Ministro Urso.
Potenza, 17 maggio 2023
Sen. Gianni Rosa
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