“Dopo l’esplosione di gioia e lacrime è calato un silenzio assordante”. Con queste parole un anno e mezzo fa esprimevo in un’intervista le mie preoccupazioni per Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Preoccupazioni che oggi si sono trasformate in timori fondati e mortificazione per una città che continua ad arrancare, mentre tutti ci stanno osservando. I riflettori dell’ Europa sono puntati su di noi, ma il sipario è ancora chiuso. Il silenzio assordante è stato sostituito da un inutile chiacchiericcio e dai tentativi di sviare il discorso, con un dietro le quinte fatto di polemiche, battaglie e spartizioni, che hanno avuto come unico risultato un immobilismo insopportabile e imperdonabile. Le aspettative, l’ entusiasmo, la voglia di riscatto e la folle determinazione a restituire a questo territorio il valore che merita,esplosi quel 17 ottobre 2014, ogni giorno devono fare i conti con la tristezza della governance della Fondazione Matera- Basilicata 2019. Le ultime notizie e il dibattito di questi giorni hanno messo in evidenza l’impossibilità, ancora oggi, di programmare adeguatamente le iniziative culturali, anche di rilievo internazionale e le difficoltà che incontra chi decide di andare avanti senza poter contare su un’adeguata valorizzazione delle manifestazioni di largo respiro, che porterebbero un valore aggiunto a Matera 2019, come sottolineava nei giorni scorsi il consigliere comunale Saverio Vizziello. Una situazione inaccettabile che vivo quotidianamente con “Le Grandi Mostre nei Sassi”, la rassegna di scultura contemporanea, giunta alla 29^ edizione, organizzata dal Circolo La Scaletta. Un’ operazione culturale che ha dato lustro e prestigio alla città, permettendo di far conoscere Matera grazie al richiamo di artisti di rilievo internazionale. Nel 2013 l’ iniziativa costretta a fermarsi per mancanza di fondi non incontrò la stessa solidarietà espressa per il Women’s Fiction Festival dal consigliere Adduce, che allora ricopriva il ruolo di sindaco. Anche quest’anno il rischio di annullare l’iniziativa è stato grande,ma la rassegna sarà inaugurata a giugno solo grazie alla determinazione dei suoi organizzatori. Nonostante la straordinaria occasione di Matera 2019 come operatori culturali ci ritroviamo a vivere tutti i giorni l’assurda contraddizione di attrarre l’attenzione e l’interesse di importanti personalità del mondo della cultura, e non solo, senza avere la possibilità di valorizzare tutte queste opportunità per la mancanza di adeguati contenitori culturali, di una reale programmazione e di un coordinamento degli eventi in vista di Matera 2019. Nel frattempo, citando il titolo del “Quotidiano del Sud” del 19 maggio, il governatore Emiliano allunga la mano su Matera, ma per prendere o per dare? Finora mi sembra che abbia solo preso, con l’insostenibile situazione di Paolo Verri, diviso a metà tra Puglia e Basilicata. E allora,come ricordava l’ onorevole Viti, cosa si aspetta a mettere in moto la Fondazione Basilicata Matera 2019? Una Fondazione che sembra che esista solo per elargire lauti e ingiustificati stipendi a uno staff molto ristretto. Fondazione che al di là dei proclami, non ha mai coinvolto realmente le associazioni culturali del territorio nella programmazione e gestione delle iniziative. E’arrivato il momento di trovare la giusta regia che sappia finalmente tirare su il sipario e dare attuazione al dossier,con le opportune modifiche da apportare, valorizzando le iniziative culturali di qualità, che da anni animano il territorio. Una regia in grado di condurci al 2020 per creare occupazione e progresso che valgano nel tempo. Torno ancora una volta a ribadirlo dopo un anno e mezzo. Ormai non c’è più tempo da perdere!.
Ivan Focaccia- Presidente Circolo La Scaletta
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