Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Responsabile Diritti Umani di Azione Basilicata.
Ad agosto di quest’anno avevo sospeso il mio ultimo digiuno, la mia ultima azione di dialogo nonviolento, sulla base della rassicurazione e dell’impegno che entro poco settimane sarebbe stata istituita la figura del Garante regionale delle persone private della libertà personale.
Nel precisare e ribadire che non ho la vocazione al martirio, ritengo opportuno ricordare a me stesso e ai miei interlocutori istituzionali che la Basilicata è l’unica regione italiana a non aver istituito la figura del sopra citato Garante.
Ricordo anche che sul tema per ben tre volte, a partire dal lontano 2010, ho presentato e sottoposto all’attenzione del Consiglio regionale, grazie ad alcuni compagni, una PDL.
Quindi, a questo punto, torno a chiedere, rinnovando la mia fiducia nei confronti dei miei interlocutori: Quando? Quali tempi?
Inutile sottolineare che stiamo parlando di una questione di diritto, diritti e Stato di diritto.
Mio malgrado, in assenza di risposte e atti conseguenziali, dovrò valutare se riprendere l’azione nonviolenta sospesa ad agosto e se farlo nella forma del digiuno (sola assunzione di acqua) o dello sciopero della sete.
Il mio non è un ricatto perché. per dirla con Marco Pannella, “…non si ha ricatto nella difesa, nella sete, nella fame di verità e di conoscenza se non per chi ne ha paura”.
No, non è un ricatto nella misura in cui esorto chi rappresenta le mie Istituzione a fare ciò che si deve.
Credo che dopo 14 anni di attesa sia giunto il momento di creare una corsia preferenziale che garantisca tempi rapidi.
Spero che l’intero Consiglio e la Giunta comprendano agiscano nella direzione auspicata. Davvero non possiamo più attendere.
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