Matera 2019, in scena la Stopgap Dance Company

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La compagnia inglese, fra le più importanti al mondo, presenterà uno spettacolo di danza inclusiva in tre atti

Si riapre il sipario sul progetto “Movimento Libero”, con uno spettacolo di danza inclusiva in tre atti. Matera 2019 farà tappa presso il centro commerciale il Circo, in via Sallustio. Protagonista sarà la StopGap Dance Company (Regno Unito), una tra le maggiori compagnie al mondo di danza contemporanea con un cast di artisti abili e con disabilità. Due gli spettacoli in programma sabato 19 ottobre: alle ore 18 e replica alle ore 21 (si accede con Passaporto per Matera 2019 e prenotazione).

“Movimento libero” esplora la relazione tra l’arte e le diverse abilità con particolare attenzione al tema dell’accessibilità. Uno stimolo per ridisegnare un mondo più accessibile sia dal punto di vista fisico che artistico, considerando la diversità come un motore per la creatività.

Il progetto è co-prodotto da Fondazione Matera Basilicata 2019 e  British Council, con il patrocinio del Comune di Matera, mentre i partner di progetto sono Oriente Occidente Dance Festival, IAC Centro Arti Integrate.

Lo spettacolo “Artificial Things” di Lucy Bennett, capolavoro del 2014 della compagnia inglese StopGap, viene ripreso appositamente per Matera e presentato in una nuova versione in cui la parte danzata dialoga con la seconda parte in film a opera della regista Sophie Finnes. Lo spazio della scena, all’interno della sala intitolata a Pierpaolo Pasolini, e l’abbigliamento richiamano l’estetica degli anni ’50, ed evocano un pò di malinconia postbellica. Un motivo ricorrente nella coreografia è il dialogo (o la sua mancanza). Attraverso la delicata interazione dei danzatori (nei duetti e nei quartetti), si sviluppano gradualmente intimità e connessione fino a quando persone disabili e non disabili e una sedia a rotelle rotta diventano un tutt’uno, l’unione interconnessa sul terreno. Cosa può succedere di questo insolito gruppo di non più estranei? Il finale suggerisce l’ottimismo, rivelando una profonda umanità.

Lo spettacolo sarà introdotto, all’esterno della sala Pasolini, dall’esito performativo del Laboratorio di danza inclusiva realizzato a Matera nel mese di luglio, e condotto dalla compagnia StopGap, con danzatori disabili e abili provenienti dalla Basilicata, dal resto d’Italia e da Plovdiv. A tale momento, che rappresenta il primo atto dello spettacolo, si accede liberamente fino ad esaurimento dei posti.

Stopgap crea coinvolgenti produzioni di danza per tournée nazionali e internazionali.  Valorizza uno spirito pionieristico e si impegna a scoprire nuove forme di integrazione attraverso la danza: “La differenza è il nostro strumento e metodo”.

Le loro produzioni sono ideate dai ballerini e collaboratori della compagnia, che lavorano come un ensemble sotto la direzione artistica di Lucy Bennett: “Le nostre produzioni cercano di offrire una finestra su un mondo parallelo nel quale l’interdipendenza umana, la forza e la vulnerabilità si sviluppano con un realismo poetico”.

In quanto compagnia guidata da coreografi, Stopgap è esperta di coreografia inclusiva e ha una vasta esperienza nel formare artisti disabili e non disabili a realizzare opere inclusive.

Il centro commerciale “Il Circo” è un uno spazio nella periferia della città,  utilizzato in passato come aula consiliare, che verrà ripensato per essere attivato anche come luogo performativo. Open Design School curerà gli interventi sullo spazio attraverso azioni e dispositivi che ne migliorino l’accessibilità non solo fisica: si interverrà sul piano della leggibilità del sito attraverso un sistema di way-finding che consenta al pubblico di individuare gli spazi performativi, gli ingressi, i luoghi di sosta, ecc. La disposizione del pubblico sarà disegnata in modo da evitare l’individuazione di un’area isolata destinata alle carrozzine ma si proverà ad integrare diverse le modalità di fruizione dello spettacolo (seduti, in piedi, a terra, ecc.)

La riflessione sullo spazio a cura di Open Design School è frutto di un workshop intensivo, svoltosi tra primavera ed estate, insieme a Disordinary Architeture (http://disordinaryarchitecture.com/wp/) esplorando nuove modalità di “esperienza dell’ambiente costruito” attraverso il design e la consapevolezza della disabilità per giungere a soluzioni pratiche.

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