Gli abiti dei maestri migranti presentati al premio Nobel per la pace Betty Williams
All’inaugurazione di Matera2019 un’enorme macchia dorata evocava le tragedie del Mediterraneo: era l’oro dell’emergency blanket, il telo con cui i migranti vengono coperti dopo le lunghe traversate in mare; indossato in quella giornata da decine di persone in una sfilata per le vie della città lucana nell’ambito dell’iniziativa promossa da Silent Academy, progetto nato per portare nell’ambito dei festeggiamenti della Città della Cultura il talento dei migranti.
Ieri sera le stesse persone hanno sfilato con gli abiti confezionati dai maestri migranti e dallo stilista ivoriano Eloi Sessou, presentandoli anche al Premio Nobel per la Pace Betty Williams (foto). È così che al Duomo di Matera si è aperta la Festa del Terzo Settore all’epoca della disintermediazione: tra gli interventi, quelli dei rappresentanti delle più importanti realtà del non profit in Italia, tra cui Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore: “Solo se c’è dialogo tra cittadini alla ricerca di soluzioni – afferma Fiaschi – il progresso sociale e lo sviluppo del benessere può funzionare. Credo, quindi, che questa festa, se è vero che guarda al passato, guarda anche con gli occhi del futuro: le sfide sociali che dovremo affrontare sono indispensabili per essere cittadini veri, senza delegare soltanto alle istituzioni”.
Per l’occasione, l’azione scenica di Mariano Bauduin “Sotto lo stesso manto”: tante le storie “vere” raccontate nel corso della rappresentazione, immortalate in una simbolica tela: da Absa, diciottenne senegalese che vuole diventare una stilista e frequenta l’istituto di moda materano a Jenny, giovane donna nigeriana vittima di tratta, ospite del progetto di accoglienza del Sicomoro. E, ancora, Maria Domenica, non vedente che ha conosciuto l’amore della sua vita nella Residenza per anziani della cooperativa.
“E’ la festa del terzo settore – spiega Michele Plati, presidente della cooperativa sociale Il Sicomoro – per raccontare storie di donne e di uomini che ce l’hanno fatta, nonostante le avversità. Nell’epoca della disintermediazione, oggi, da Matera un’icona dimenticata ci ricorda l’urgenza di persone e realtà che costruiscano percorsi di cittadinanza per gli ultimi”. “Con Silent Academy – afferma Paolo Verri, direttore generale della Fondazione Matera Basilicata 2019 – apriamo il nostro sguardo anche al terzo settore, e, in particolare, alla valorizzazione del talento dei migranti, troppo spesso giudicati, troppo spesso accusati, quasi sempre visti più come problema che come opportunità. La straordinaria esperienza guidata da Il Sicomoro, uno dei 27 Project leader del programma culturale di Matera 2019, ci dice invece che è possibile percorrere un’altra strada in cui la creatività diventa mestiere e occasione straordinaria per favorire il dialogo e l’integrazione”. L’evento è il primo degli esiti artistici dei laboratori artigianali della Silent Academy, progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, prodotto dalla cooperativa sociale il Sicomoro insieme alla Fondazione Matera-Basilicata 2019 dietro la direzione artistica di Renato Quaglia.
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