In data odierna, nel territorio materano, a conclusione di indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Matera, è stata data esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari e di contestuale sequestro preventivo di beni, del valore di € 75.000 circa, emessa dal G.I.P. di Matera, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 4 persone.
Il reato contestato è quello di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, mediante induzione in errore (artt. 640 bis, 81, 48 e 479 C.P.) ed i provvedimenti sono stati eseguiti nei Comuni di Matera e Ravenna.
I destinatari del provvedimento sono:
- CANCELLIERE Eustachio Vincenzo, classe ‘87, nato a Matera, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’A.S.D. “Polisportiva G. Moramarco”, corrente in Matera;
- CARLUCCI Francesco Paolo Biagio, classe ‘50, nato a Matera, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’A.S.D. “Polisportiva Gruppo Sportivo Matera”, corrente in Matera;
- IACOVONE Vito Michele, nato a Matera, classe ‘44, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore della A.S.D. “Club Basilicata Matera”, ubicata a Matera;
- VIZZIELLO Emanuele, nato a Matera, classe ‘73, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’A.S.D. “Polisportiva Rocco Scotellaro” di Matera.
L’attività investigativa, condotta dalla Stazione CC di Matera, nasce dalla denuncia presentata nel febbraio 2017, presso il citato Comando, da una 38enne del posto (laureata in scienze motorie) la quale, in seguito ad un accesso agli atti presentato presso l’Ufficio Sport dell’amministrazione provinciale di Matera, appurava, a sua insaputa, di essere stata indicata quale direttore/responsabile tecnico nell’ambito di diversi progetti, presentati dal 2010 al 2015, da alcune associazioni sportive di Matera, presso l’ente Provincia, e finalizzati ad ottenere contributi economici per la promozione dello sport, in relazione a specifici bandi pubblicati dal medesimo Ente.
Le fasi successive delle attività di indagine hanno consentito di cristallizzare le responsabilità penali delle 4 persone precedentemente indicate che, dal 2010 al 2017, in qualità di legali rappresentanti di associazioni sportive dilettantistiche, hanno adottato un collaudato meccanismo fraudolento con il quale sono riusciti a procurarsi ingiusti profitti nell’ordine di molte migliaia di euro (pari a circa 75.000 euro), oggetto di finanziamenti/contributi erogati dalla Provincia di Matera in relazione ai progetti, da loro presentati, finalizzati alla promozione delle attività fisico-motorie e ludico-sportive, in relazione a specifici bandi annuali pubblicati dal medesimo Ente. In particolare gli indagati hanno presentato all’Ufficio Sport della provincia di Matera, i progetti in questione, tutti supportati da documentazione riportante dati falsi: i responsabili/direttori tecnici ed i collaboratori/istruttori, inseriti nei progetti, oltre a non riconoscere le proprie firme, erano ignari di tali progetti; oltre a dichiarazioni per compensi occasionali e ricevute/fatture delle spese affrontate che erano false nell’importo o nella casuale.
Inoltre i citati soggetti, mediante la presentazione della documentazione falsa, con la quale attestavano la sussistenza dei requisiti previsti dai rispettivi bandi per l’ammissione ai progetti in parola, inducevano in errore i preposti ai controlli dell’ente Provincia sulla veridicità delle dichiarazioni, sulla scorta dei quali venivano elargiti i contributi economici.
Nel corso delle operazioni, si è proceduto al sequestro preventivo, a carico degli indagati, di diversi beni nella loro disponibilità, ai fini di confisca, per un valore corrispondente all’illecito profitto conseguito dalla truffa perpetrata da parte di ciascuno.
Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Matera, dr. Pietro Argentino, e dal P.M. dr.ssa Annafranca Ventricelli, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal G.I.P. dott. Angelo Onorati.
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