Al via la prima parte del progetto Movimento libero. Il 27 e il 28 marzo confronto su come rendere accessibili le città antiche e quali sono le migliori pratiche europee in tema di arti performative e disabilità
Si apre il sipario sulla prima parte del progetto “Movimento libero” organizzato dalla Fondazione Matera – Basilicata2019 e dal British Council, l’ente culturale britannico, in partenariato con Oriente Occidente Dance Festival.
In programma due conferenze che si terranno all’Università degli studi della Basilicata, alle ore 18, il 27 nell’aula magna e il 28 marzo nell’aula C003, alle ore 18, a Matera, nell’aula magna dell’Università degli studi della Basilicata.
Il primo incontro sarà sul tema “Architettura e città antiche – come renderle accessibili”, sarà moderato da Rita Orlando, Project Manager Open Design School e vedrà la partecipazione della relatrice ospite britannica Jos Boys, professoressa associata presso la Bartlett School of Architecture UCL e co-direttrice, con Zoe Partington, di DisOrdinary Architecture Project.
Jos affronterà il tema della disabilità in modo differente: da problema a forza creativa. Nella progettazione dell’ambiente costruito, le persone disabili tendono ad essere ancora viste come un “ostacolo” e un limite al design. Ma cosa succede se ci rendiamo conto che le nostre idee su disabilità e abilità sono completamente interconnesse? Pensando alla disabilità in modo differente, Jos suggerirà nuovi modi con i quali costruire in modo creativo, basandosi sulla diversa conoscenza dello spazio propria delle persone disabili, partendo dalla valorizzazione dei molti modi diversi di essere al mondo. Trattando la disabilità sia come un generatore di creatività che come un mezzo per criticare gli enti normativi e le pratiche sociali e spaziali “normali”, Jos offrirà nuovi modi emozionanti ed innovativi per ripensare le relazioni tra corpi e spazio.
L’open talk vedrà la partecipazione di Maria Rosaria Mongelli, assessore alla Pianificazione urbanistica del Comune di Matera che affronterà il tema della progettazione e recupero per la fruizione sostenibile dei centri culturali urbani e Antonello Pagliuca, docente di Tecnologia dell’Architettura del DiCEM – UniBas, che presenterà l’inclusive design per la fruibilità del patrimonio esistente.
Apriranno l’evento Patrizia Falabella, Prorettrice alla didattica dell’Università degli Studi della Basilicata, Antonella Guida, Coordinatrice del Corso Di Architettura del DiCEM – UniBas e Rossella Tarantino, Manager Area Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019.
Nel corso del secondo appuntamento, in programma il 28 marzo sempre alle ore 18 e sempre nell’aula magna dell’Unibas, si parlerà di “Arti performative e disabilità nel Regno Unito e Italia”.
A confrontarsi saranno l’artista Noemi Lakmaier, austriaca di base a Londra che si interessa in particolare di come siamo in relazione con noi stessi e con gli altri, e Monica Barone, artista visiva e performativa italiana.
Cosa significa essere artiste con disabilità oggi in Italia e nel Regno Unito? Quanto il contesto culturale e il sistema istituzionale possono influenzare la pratica artistica? Quanto spesso progetti artistici vengono confusi con progetti sociali quando al centro vi sono artisti con disabilità? Accanto alle voci delle artiste, Anna Consolati, Elena Sorbi e Annamaria D’Adamo presenteranno alcune buone pratiche italiane con azioni e programmi ad opera del Festival Oriente Occidente di Rovereto (TN), di Lenz Fondazione di Parma e di IAC – Centro Arti Integrate di Matera.
L’open talk, moderato da Vania Cauzillo, co-fondatrice della Compagnia Teatrale L’Albero, vedrà la partecipazione di Alison Driver, Direttore Artistico del British Council Italia e di Marilena Antonicelli, Assessore alle Politiche sociali e scuole del Comune di Matera.
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