Uno sguardo europeo per interpretare le zone rurali e marginali del Sol Levante
Nei giorni scorsi, nella chiesa sconsacrata di Santa Maria de Armenis, nel Sasso Caveoso, è stata inaugurata la mostra fotografica European Eyes on Japan, nell’ambito del programma di Matera 2019 con EU-Japan Fest, organizzazione giapponese di imprese private che da 30 anni collabora con le Capitali europee della cultura per creare occasioni di scambio e lavoro comune tra artisti giapponesi ed europei.
Due fotografi, Alessia Rollo per l’Italia e Vladimir Pekov per la Bulgaria, selezionati con una call delle Capitali Europee della Cultura, sono stati ospitati in Giappone per una residenza artistica finalizzata a proporre uno “sguardo europeo” sulle zone rurali e marginali del Sol Levante, per mostrare al pubblico occidentale realtà poco conosciute del Giappone contemporaneo.
“Prima di andare in Giappone – ha commentato Alessia Rollo – ho deciso di non documentarmi su Mashiko, la prefettura che avrei visitato e sono partita con un solo libro in borsa per non farmi condizionare dall’immaginazione altrui. All’inizio tutto era incredibilmente nuovo, al tempo stesso intrigante e incomprensibile. Ho trascorso tre settimane in stretto rapporto con le persone di Mashiko, avendo modo di collaborare con molti di loro, e riuscendo, nonostante le barriere fisiche e linguistiche, a creare incredibili scene visive, in un’esperienza veramente forte”.
All’inaugurazione della mostra ha fatto seguito un talk condotto da Tommaso Del Vecchio, che coordina le attività dell’Eu-Japan Fest per Matera 2019, con i due artisti materani Francesco Mitarotonda (artigiano e ceramista) e Edoardo Delle Donne (scrittore) che hanno collaborato con l’artista giapponese Takashi Kuribayashi per realizzare il progetto “Cielo Capovolto“, l’installazione ideata e prodotta a Matera capitale europea della cultura e inaugurata il 5 luglio scorso alla Fondazione SouthHeritage. “Il cielo capovolto – ha spiegato lo scrittore – è l’immagine che si percepiva dal piano quando le donne accendevano i lumi nei Sassi per indicare la via del ritorno dai campi ai contadini”. Delle Donne ha scritto un manifesto d’amore per Matera, una mappa emozionale in otto punti da cui Kuribayashi ha ricavato otto versi che hanno costituito il materiale verbale dell’installazione. “L’opera – ha spiegato l’artigiano ceramista – non è il manufatto, un albero composto interamente da lettere in vetro levigato lavorate a mano. L’opera è proprio la proiezione delle parole, grazie all’illuminazione interna, sulle pareti dell’ipogeo. E l’ooooh di gioia e meraviglia di Takashi che l’ha salutato ne è stato il segno più forte”.
Nel suo intervento Ariane Bieou, manager culturale della Fondazione Matera Basilicata 2019, ha sottolineato come “qui l’Euro Japan fest sta funzionando meglio che in altre capitali europee della cultura. La nostra opera di cocreazione con gli artisti giapponesi è frutto di una combinazione magica tra potenza delicata e forza tranquilla. Proseguiremo lungo questa strada intensificando gli scambi culturali e gli incontri ravvicinati tra i protagonisti delle due scene creative, attraverso il programma Passport”.
“Questo programma – ha spiegato Alberto Giordano, goodwill ambassador di Matera 2019 in Giappone – prevede uno scambio tra i due Paesi, con 50 artisti ospiti di colleghi, nel 2019 a Matera, nel 2020 in Giappone, distribuendo i costi di viaggio e di soggiorno tra la nostra fondazione e Euro Japan fest. Nasceranno così collaborazioni potenti che daranno continuità a questa esperienza”.
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