Standing ovation alla prima dello spettacolo “Humana vergogna” proposto ieri nella casa circondariale di Matera. Emozionante, divertente, commovente. Sono solo alcune delle belle parole usate dal pubblico ieri sera alla fine dello spettacolo che ha voluto raccontare la storia di un riscatto attraverso il linguaggio performativo e teatrale per dimostrare che spesso è proprio capovolgendo il lato della vergogna e della vulnerabilità che sblocchiamo il nostro potenziale.
Prossime repliche (tutte sold out da un mese) stasera fino al 9 marzo 2019 alle ore 19 nella Casa circondariale di Matera. La performance Humana Vergogna e l’ultima tappa del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “La poetica della vergogna”, co-prodotto da Fondazione Matera-Basilicata 2019 e #reteteatro41, network di quattro compagnie teatrali lucane (Compagnia teatrale Petra, Gommalacca Teatro, IAC e Compagnia teatrale l’Albero).
“Humana vergogna” è una riflessione sulla parola “vergogna” che comincia da un’analisi intima per essere poi condivisa, attraverso le parole e i corpi, in un atto di antagonismo e simbiosi allo stesso tempo.
E’ una performance che nasce all’interno di un ampio progetto di ricerca e creazione, “La poetica della vergogna”, che vede insieme le comunità artistiche, scientifiche e gruppi di cittadini tra Italia, Macedonia, Kosovo e Giappone e i detenuti della Casa Circondariale di Matera, attraverso laboratori, seminari, incontri e residenze artistiche. E’ l’ultima fase di un progetto che, con la direzione artistica di Antonella Iallorenzi e il coordinamento di Franco Ungaro, si è arricchito di contributi artistici e umani attraverso le tante azioni svolte nel corso del 2018 insieme ai partner AMA Accademia Mediterranea dell’Attore (Lecce), Artopia (Macedonia), Qendra Multimedia (Kosovo), Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, Digital Wolf (Potenza) e Compagnia teatrale Petra (Satriano di Lucania), con il sostegno di EU Japan Fest e la collaborazione con Zebra Associazione Culturale.
“Abbiamo registrato – afferma Ariane Bieou, manager culturale della Fondazione Matera Basilicata 2019 – una fortissima emozione. Per l’ambizione creativa non facile e egregiamente riuscita. Per la potenza con la leggerezza e la gravità e con il divertimento. Per tutte le difficoltà superate con tenacia Per un processo di cocreazione che non finisce mai di stupire e rilancia la sfida. Per la confluenza di energie raccolte in ogni angolo di Europa e restituite con forza e convinzione al pubblico. Per il sudore degli artisti. Per il pubblico che percepisce con il cuore e sa rendere omaggio. Per i carcerati che ci hanno aperto la loro casa. Una Humana vergogna di cui andare molto fieri. Rete teatro41 nel suo “grande piccolo” ci ha aperto al futuro”.
Soddisfazione è stata espressa al termine della performance anche dal presidente della Fondazione, Salvatore Adduce: “Devo fare i miei complimenti a tutti coloro che hanno progettato e realizzato questa esperienza. Sicuramente, dopo aver visto Humana vergogna ogni spettatore esce umanamente arricchito. E’ la grande bellezza di Open Future. Gli applausi finali del pubblico in piedi testimonia che dobbiamo continuare su questa strada”.
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