Melucci: “Si sta aprendo una stagione impegnativa per Taranto, dobbiamo restare lucidi ed uniti, abbiamo bisogno che tutti facciano la propria parte.”

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È arrivata la primavera, che tutto rigenera. Mi chiedo se sarà così anche per la politica locale, spesso fuori tempo rispetto ai cambiamenti del mondo e alle esigenze del nostro territorio. A me sembra chiaro che questa nuova stagione, se deve essere positiva per tutti noi, avrà bisogno di un surplus di attenzione e lavoro sull’asse Roma-Bari-Taranto.

A proposito dei grandi obiettivi della comunità, si leggono tante cose che hanno origine a Roma, purtroppo sempre con un certo gusto verso l’approssimazione e il disfattismo. Credo che il momento in cui legittimamente tutti i nostri parlamentari usavano linguaggio ed iniziative proprie delle scadenze elettorali si sia concluso, deve ritenersi alle spalle. Alcuni di loro hanno avuto importantissimi ruoli di governo nel recente passato, oggi ha poca utilità continuare a rimproverare gli altri, si dovrebbe fare sistema tra forze politiche, per portare a casa finalmente dei risultati che possono cambiare le sorti della città e della terra ionica. A meno che, chi urla ancora non lo faccia perché al solito ha suoi propri fini, a discapito della collettività. Lo scopriremo presto, come abbiamo compreso tante cose alla caduta prematura dell’Amministrazione comunale nel 2021, oppure come stiamo apprendendo in relazione agli atteggiamenti e alle parole sulla vicenda dell’accordo di programma per l’ex Ilva. L’Amministrazione comunale e quella provinciale, che mi onoro di guidare, intendono collaborare col Governo scelto dai cittadini, si fa politica per le persone, prima che per se stessi.

C’è poi un livello di interazione intermedio, comunque molto importante, che è quello regionale. Ci aspettano mesi caldi. Non si può e non si vuole fare a meno del sistema regionale, riconoscendo su tutti i meriti illuminati del governatore. Non si può e non si vuole, ugualmente, far passare il messaggio che a Bari tutto è possibile a detrimento del capoluogo ionico, la seconda città della Puglia. La seconda, non la quarta, la dodicesima o la centesima, con tutto il rispetto. Dalla imbarazzante vicenda Ager alla discutibile gestione del congresso dell’Anci Puglia, dai ritardi di misure fondamentali per la città dei due mari all’approccio del PD regionale, tutto indica una noncuranza inaccettabile, sulla quale con buona volontà ed apertura debbono operare prima di tutto i nostri consiglieri regionali, liberi dall’ansia dei prossimi mandati. Un rapporto di forza più sano e meno scontato con l’assise e gli assessorati regionali farà bene ad entrambi i lati della relazione. Finché a Bari si decide, secondo priorità tutte di San Nicola, per il futuro di tutti gli altri 256 comuni pugliesi, la confusione e le difficoltà nella politica locale resteranno alte, purtroppo. Lo capirebbe anche un bambino.

E infine il capitolo Taranto, quello su cui più di altri posso prendermi una responsabilità diretta, al netto delle riflessioni di contesto di cui sopra. Sapevamo da tempo che sarebbe giunto il momento di subire tanta pressione e qualche disagio, per l’avvio di cantieri, il cambio di abitudini, l’uscita dalla pandemia e dalla crisi energetica, o ancora l’arrivo di grandi eventi, che insieme devono rilanciare la nostra comunità, come essa chiedeva durante i percorsi di partecipazione ormai noti. Sapevamo anche che non avremmo avuto subito e da tutti comprensione e collaborazione. Come sapevamo che aver sottratto risorse e mesi preziosi di programmazione all’Amministrazione comunale e alle società partecipate con un notaio, alla fine sarebbe stato un guaio serio per Taranto, più che per il sindaco o uno schieramento politico. Ma non possiamo arrenderci, spingeremo ancora più forte nella direzione che occorre alla città, ai giovani, alle imprese. Dico da sempre che io non voglio risultare simpatico, io voglio fare ciò che serve a Taranto una volta per tutte, so che ne siamo capaci tutti insieme. Chiaramente se il Consiglio comunale tutto lavorasse con meno strumentalizzazioni e maggiore efficienza, allora si che sarebbe primavera per Taranto. Io sono disposto ad ascoltare tutti, a superare tutto, a dare spazio finanche alle proposte meritevoli delle minoranze, a condividere con chiunque la mole di progetti per i quartieri e gli strati sociali, purché si abbia finalmente rispetto per la vita e il lavoro degli amministratori scelti dai cittadini, oltre che comprensione dei ruoli di ciascuno, e purché sui grandi traguardi per Taranto una volta tanto si riesca a fare squadra. E spiace che questo non lo comprenda, prima di tutto, persino una parte del PD ionico. È la stagione dei tarantini, di tutti i colori, chi non capisce questo, come al solito, salta l’appuntamento con la storia e i desideri della gente.

Rinaldo Melucci
Sindaco di Taranto e Presidente della Provincia di Taranto

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