Emergenza sanitaria: così come annunciato, l’Unità di Crisi propone un emendamento alla legge regionale di bilancio.
Prosegue a tambur battente nell’ottica della trasparenza e della propositività il percorso dell’Unità di Crisi Sanitaria – Basilicata; così come preannunciato dal suo portavoce Michele Cataldi, è stata consegnata a tutti i consiglieri del parlamento lucano una proposta di emendamento alla legge regionale di Bilancio dal titolo Misure urgenti di razionalizzazione in materia di assistenza sanitaria.
L’emendamento, composto da tre articoli e consegnato anche a tutti gli organi di stampa, si propone d’intervenire e realizzare in maniera chiara e concreta, ma soprattutto a costo zero, una soluzione che faccia uscire dalla palude di malaburocrazia e mala gestio in cui attualmente sta affogando il settore della sanità privata accreditata.
Una soluzione quella avanzata da Michele Cataldi che, se accolta ed inserita nella legge di bilancio, permetterebbe di impattare in modo decisivo sull’accorciamento delle liste di attesa del sistema pubblico sanitario della Basilicata per quanto riguarda le prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dettaglio di non poco conto, tutto ciò non genererebbe costi aggiuntivi per le casse della Regione.
Ricordiamo i tre punti:
1. rendere immediatamente utilizzabili tutte le risorse di cui alle leggi nazionali (decreto Balduzzi e decreto milleproroghe – liste di attesa);
2. rapida definizione in tempi certi dei fabbisogni di assistenza (qualsiasi utilizzo delle risorse disponibili, così come previsto dalla normativa nazionale, non può prescindere dalle reali necessità dei cittadini);
3. rapida e puntuale rideterminazione dei tetti di spesa da assegnare alle strutture sanitarie accreditate come diretta conseguenza delle maggiori risorse del “Balduzzi”, con nuovi contratti per almeno due anni.
Obiettivi che sono stati tradotti dall’Unità di Crisi in articoli da inserire nella legge di bilancio, a corredo dei quali è stata presentata una puntuale e dettagliata nota illustrativa contenente tutti i riferimenti normativi con le spiegazioni sulla fattibilità della proposta, sia per quanto riguarda i contenuti che le modalità, con particolare attenzione alla necessità di intervenire rapidamente.
Non appaiono pertanto motivi per i quali il Consiglio Regionale dovrebbe rigettare questo provvidenziale e utile contributo da parte dell’Unità di Crisi, “del resto”- come si può leggere nell’introduzione alla missiva inviata ai consiglieri – ”tutte le forze politiche che compongono il Consiglio Regionale, nel corso della vertenza con le strutture sanitarie accreditate aderenti all’Unità di Crisi, hanno dimostrato (con ben 3 deliberazioni votate all’unanimità) di aver pienamente compreso le criticità e le incredibili storture burocratiche che hanno portato alla crisi di un intero comparto e, pertanto, quelle che sono le necessarie e non più rimandabili azioni di razionalizzazione, affinché non vengano tagliati servizi essenziali ai cittadini (così come sta avvenendo allo stato attuale).”
Sempre nella comunicazione inviata ai consiglieri, nella parte conclusiva, è contenuta la sintesi che spiega la ratio della proposta di emendamento: – “L’articolo 1 quindi, oltre a razionalizzare il recepimento delle disposizioni nazionali in materia, concorre altresì a garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e, al contempo, mira a contrastare il fenomeno negativo delle liste di attesa.
All’articolo 2 contiene la norma di salvaguardia e di invarianza finanziaria.
L’articolo 3 del disegno di legge contiene la dichiarazione di urgenza della legge, in virtù della quale entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. L’urgenza della legge scaturisce dalla necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza e, nel minor tempo possibile, contrastare le liste di attesa createsi come effetto negativo del periodo pandemico.”
È opportuno ricordare che ogni giorno che passa è un giorno in più in cui aumentano i ritardi nelle diagnosi e nelle cure, un giorno in più di sofferenze e disagi per i pazienti a cui è negato il proprio diritto alla salute. “L’Unità di Crisi” – chiosa Michele Cataldi – “Si augura vivamente che prevalga il buon senso e s’intraprenda finalmente la strada verso la razionalizzazione della gestione del SSR, così da dare risposte concrete, in totale trasparenza, ai cittadini lucani e all’intero comparto composto dalle strutture sanitarie accreditate e dai loro lavoratori”.
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