di Giuseppe Coniglio
PISTICCI – Pisticci, provincia di Matera, terzo comune per numero di abitanti della Basilicata, con grosse aspirazioni durante il ventennio di diventare seconda provincia dopo Potenza per la sua estensione, centralità e cultura. Sogno infranto per restituire maggiore peso a Matera ed alle esigenze di Bernalda comune. Negli anni ’70-80 era temuta e rispettata, detentrice in pratica con i suoi cinque presidenti del potere regionale in tutti i principali settori. Oggi Pisticci ha perso quel ruolo nelle istituzioni che contano e paga duramente quel primato smarrito troppo presto. Tutte le amministrazioni che si sono alternate hanno inserito nei loro programmi quale obiettivo prioritario la riconquista del ruolo guida nella fascia jonica. Ma tutto è stato vano. Oggi Pisticci vive questo momento particolare, quasi rassegnata, incapace di reagire. La nuova amministrazione comunale ha e deve giocare una carta importante. Forse l’ultima. E se non vi riuscirà, sarà decretata la fine. Solo alla vigilia delle consultazioni elettorali, la cittadina e il territorio danno segni di qualche timida reazione. E diventa passionale, cercando di reagire. Tutti vogliono dare il loro contributo alla causa. Esattamente come ai tempi dei grandi sindaci, da Franchi a Bruni, che auspicava una Repubblica Autonoma. E poi da Cataldo a Grieco che infiammavano le piazze e l’aula consiliare con i loro scontri dialettici, tali da far esclamare a qualcuno che quello di Pisticci era un piccolo Parlamento. Poi il vuoto assoluto. Ecco il motivo per cui dai nuovi amministratori la popolazione si attende una decisa reazione, maggiore impegno e sensibilità, attraverso uomini che amano il loro paese senza protagonismi ed in tutta la umiltà. Sparite quasi del tutto le sigle tradizionali dei partiti, tranne il PD, a tutto favore delle civiche e dei movimenti, a contendersi il nuovo governo cittadino sono quattro candidati sindaci -Andrea Badursi, Vito Di Trani, Michele Leone e Viviana Verri- in rappresentanza di dodici liste. Battaglia aperta, difficile fare pronostici. Tutti partono con le stesse probabilità di vittoria. A contendersi i posti di consiglieri, poi, un esercito di candidati, tra vecchie e nuove leve, né sono mancati i travasi da un gruppo all’altro e clamorose rinunce. Ma è anche questo aspetto che rende più suggestivo e unico l’ambiente politico pisticcese. La speranza è che questa volta i cittadina possano riavvicinarsi alla politica e collaborare più attivamente con gli amministratori. E che costoro siano più disponibili al dialogo e recepiscano le esigenze e problematiche che provengono dalla base.
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