“ Se ne è andata via una persona per bene”. E’ solo uno dei pensieri della gente comune che ieri affollava la chiesa Madonna del Carmine di Tinchi per i funerali di Domenico Giannace, il politico sindacalista pisticcese, che si è spento l’altro ieri alla età di 95 anni. Per tutti, un personaggio singolare, protagonista delle grandi battaglie politiche sotto la bandiera del PCI, di cui è stato sempre esponente di spicco nel panorama politico della nostra regione. La cerimonia funebre, officiate da padre Lorenzo Marcucci che nella sua omelia ha, tra l’altro, sottolineato l’importanza della figura di Mingo, amico di tutti e punto di riferimento della comunità. Da parte sua il sindaco Viviana Verri, nel suo intervento, anche a nome della Giunta, del consiglio comunale e della comunità tutta che rappresenta, si è unita al cordoglio della famiglia Giannace, ricordando lo scomparso per il suo impegno antifascista nella colonia confinaria di Salice e le lotte a fianco di braccianti e contadini non solo pisticcesi, per rivendicare sacrosanti diritti e quelli recenti a favore dell’ospedale di Tinchi. Un appassionato intervento quello dell’avvocato Montagna, per tanti anni amico personale e di partito che ha scomodato un po’ la letteratura politica del dopoguerra, ricordando episodi legati all’impegno di Giannace e in particolare a uno del 1974. “Erano i tempi dei cartelli con le scritte “Pane e Lavoro” di lunghi cortei di cittadini alla ricerca di una occupazione, che Domenico difendeva e sosteneva – ha spiegato Montagna, che ha concluso con un appassionato e applaudito “Addio amico carissimo e compagno di tante battaglie. Non ti dimenticheremo mai ”. Un lungo pellegrinaggio di gente che conosceva, rispettava e voleva bene a Mingo, aveva già reso omaggio alla salma nella casa di contrada Caporotondo dove è spirato. Dopo la cerimonia funebre, la salma è stata accompagnata al cimitero comunale dal fratello Giuseppe, dai figli Pietro e Michele con tutta la famiglia, nella cappella dove riposerà unitamente alla sua amata moglie Antonietta. MICHELE SELVAGGI .
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