Il coordinatore provinciale di Noi con Salvini Domenico Bianco, nel maldestro tentativo di sfruttare sul territorio l’ondata nazionale di consensi nei confronti della Lega, si scaglia frettolosamente contro l’istituzione degli SPRAR a Policoro, farcendo il suo comunicato di superficialità e confusione.
L’amministrazione comunale ed il Sindaco Enrico Mascia non hanno mai mentito né al consigliere Agresti né alla cittadinanza circa l’inclusione di Policoro nei circuiti della prima accoglienza (CAS, CAR etc…). Così non era, così non è: a Policoro NON arriveranno centinaia di profughi.
La rete SPRAR, infatti, si occupa di politiche di inclusione di seconda accoglienza con caratteristiche progettuali e tecniche che nulla hanno a che fare con quanto afferma strumentalmente il coordinatore Bianco. Gli SPRAR sono considerati, infatti, il sistema di accoglienza ed integrazione migliore perché rispetta non solo il tessuto socio-economico del luogo di destinazione, inserendo solo poche persone e portando sui territori nuove competenze e occasioni di lavoro, ma è anche la formula che meglio si presta a controlli tecnico finanziari atti ad evitare di “ingrassare il mercato dell’accoglienza”.
Inoltre, l’adesione alla rete SPRAR prevede la “clausola di SALVAGUARDIA” che esenta i Comuni appartenenti alla rete dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza, ivi comprese quelle non concertate sui territori, come specificato dalla Circolare Ministeriale dell’11.10.2016.
La delibera di giunta comunale n. 51 del 27 Aprile 2017 proponeva e accettava l’inserimento della città di Policoro nella rete SPRAR, precisamente per sollevare la città dalla gestione di una prima accoglienza che avrebbe di fatto turbato gli attuali assetti sociale ed economici. L’attuale amministrazione, assolutamente convinta che i processi vadano gestiti e non subiti, ha dato convintamente seguito alla decisione della precedente amministrazione Leone con due differenti progetti, uno dei quali già finanziato, che prevedono l’istituzione di due centri SPRAR per un totale di 4 famiglie e 15 minori non accompagnati.
Il civismo e la solidarietà dei cittadini rendono la nostra città perfettamente in grado di integrare e accogliere cristianamente questi bambini, queste donne e questi uomini che incarnano ai nostri occhi tutto il dolore e la sofferenza della guerra, della paura, della miseria e della violenza.
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