“È singolare che oggi la Lab giustifichi la chiusura temporanea del centro per l’impiego di Tinchi-Pisticci con la carenza di personale dopo che in passato non ha stabilizzato, come avrebbe potuto e dovuto, una decina di precari già impiegati nei Cpi sotto la gestione della Provincia di Potenza”. È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, proprio nella settimana di mobilitazione lanciata dal coordinamento dei precari di Anpal Servizi in tutta Italia in vista della sottoscrizione, oggi, delle convenzioni bilaterali tra la stessa società e le Regioni per l’assunzione di 2.980 navigator, 31 dei quali saranno destinati alla Basilicata in attività di assistenza tecnica ai centri per l’impiego per l’attuazione del reddito di cittadinanza.
Attualmente Anpal Servizi impiega in regione una ventina di addetti a tempo determinato, in maggioranza con il contratto in scadenza nel 2020, impegnati in attività di supporto ai centri per l’impiego e in progetti di transizione scuola-lavoro. Inoltre, dopo il via libera dato dal ministero del lavoro alle Regioni con il decreto di ripartizione dei fondi per l’assunzione in tutta Italia di altri 4 mila addetti a tempo indeterminato nei centri per l’impiego, in Basilicata dovrebbero essere messi a concorso fino a 50 ulteriori assunzioni.
“Quello che ruota intorno ai centri per l’impiego – spiega Gambardella – è un vero e proprio rebus burocratico, frutto di scelte mal concepite e senza confronto sindacale che hanno prodotto una molteplicità di platee di precari in competizione fra loro. Una situazione che sta diventando insostenibile e che rischia di diventare ingestibile”, tuona il numero uno della Cisl lucana. “Da questo pantano – continua – si esce solo con una strategia chiara e trasparente e con un puntuale confronto con le forze sindacali per rompere definitivamente la catena degli errori che si sono consumati in questi anni a danno di decine di giovani precari”.
Gambardella sollecita la giunta regionale ad “attivare un tavolo di confronto per arrivare in tempi rapidi all’indizione del concorso pubblico per le nuove assunzioni nei Cpi prevedendo una clausola di riserva per quei precari che hanno già maturato in passato un’esperienza in queste strutture e che oltre al requisito della professionalità maturata, possono vantare l’ulteriore requisito di aver già superato una regolare prova di selezione pubblica, così come prescrive peraltro la normativa in materia di stabilizzazione. Si tratta di risorse fondamentali con esperienza pluriennale nel settore delle politiche attive del lavoro e che debbono essere recuperate per correggere la scellerata decisione della Lab di non confermare i contratti e di attingere al contrario a nuove long list, con i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti”, conclude il segretario della Cisl.