Sarà una stagione di grandi sfide, di straordinarie collaborazioni e di contaminazioni musicali con pop, teatro e jazz.
Gli appuntamenti del cartellone dei prossimi mesi della Camerata delle Arti sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche Katia Ricciarelli, da anni partner dell’associazione musicale materana e oggi anche regista del Don Giovanni che verrà portato in scena il 7 maggio a Potenza per replicare anche a Matera ad ottobre.
“Il 2019 è un anno particolare per la città e per tutti noi. Un momento importante, a cominciare dal progetto Opera Studio, ovvero la scuola di formazione che abbiamo avviato l’anno scorso – ha spiegato Francesco Zingariello, direttore artistico della Camerata – quest’anno si è arricchito e conta su ben 32 allievi provenienti da tutta Italia a cui offriamo la qualità migliore.
Insieme a noi anche la Regione e il Comune hanno creduto in questa sfida e dall’anno scorso il Mibact ci ha riconosciuti come associazione ministeriale. I prossimi appuntamenti in cartellone confermano questo percorso importante che comincia il 29 aprile con il concerto di Rita Zingariello dedicato alla rilettura di brani di grandi cantautori, “I giganti e la bambina”. Il 27 maggio la contaminazione proseguirà con il concerto della Italian Big Band, Fabrizio Bosso e Daniela Sornatale. Ma l’opera mantiene sempre il suo spazio significativo: il 7 maggio a Potenza esordisce il “Don Giovanni”diretto da Katia Ricciarelli con la collaborazione del maestro Enzo Di Matteo, che avrà un appuntamento anche a Matera, alla Serra del Sole ad ottobre. Poi date a Taranto, ad Altamura, Barletta e Lecce”. Nel suo intervento Zingariello ha sottolineato anche la collaborazione con l’Orchestra della Magna Grecia e con una scuola di canto di Shangai.
A ciò che accadrà nei prossimi anni e alle giovani profesisonisti che vengono preparati dall Scuola della Camerata delle Arti ha fatto riferimento anche Katia Ricciarelli che quest’anno celebra i suoi 50 anni di carriera. “Non dobbiamo pensare all’anno in corso ma, al contrario, al futuro – ha spiegato – la cultura sta attraversando un momento molto triste in tutto il mondo. La politica dovrebbe comprendere che con la cultura non dovrebbero andare a caccia di voti, perchè potrebbero soddisfare tutti i cittadini. Il nostro settore non deve essere abbandonato, serve fare rete con le istituzioni che comprendano i progetti che abbiamo, in particolare per i ragazzi che, a loro volta, sono chiamati ad abituarsi a tutto ciò che è legato al mondo dell’opera”.
Il ruolo delle giovani generazioni è stato sottolineato anche dal maestro Di Matteo che ha aggiunto: “C’è tanto entusiasmo tra i ragazzi che hanno voglia di apprendere. Per formare un cantante non è necessario che ci si rivolga a realtà lontane. Qui si lavora per creare cantanti d’opera come accade in altri luoghi d’Italia e all’estero”.
“Quando abbiamo cominciato il lavoro per il Piano dello spettacolo – ha spiegato Patrizia Minardi, dirigente del Dipartimento sistemi turistici e culturali della Regione – non avevamo in mente ciò che sarebbe accaduto negli anni con un percorso che ci ha impegnati molto e che oggi ci fa partire da basi ancora più solide. In termini di investimenti, dal 2014 ad oggi siamo passati da 500 mila euro a 3 milioni all’anno per un totale di 4618 occupati nello spettacolo dal vivo e 79 mila giornate lavorative creando, di fatto una realtà occupazionale”.
Conferma di grande attenzione a questo settore è arrivata anche dall’assessore comunale Nicola Trombetta: “La Basilicata e Matera negli ultimi cinque anni hanno fatto passi da gigante, partendo dalla legge sullo spettacolo per giungere al ruolo di Capitale europea della Cultura. Questo mix di opportunità ha consentito che oggi venga presentato un cartellone completo esportato anche fuori dai confini lucani. Viviamo un’epoca stimolante, in cui dobbiamo fare in modo che la cultura diventi uno strumento accessibile a tutti”.
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