Il progetto “Sud, Polo Magnetico” promosso dal Gruppo Cestari attraverso “Finance & Planning”, una società del gruppo che si occupa di consulenza specializzata nei finanziamenti italiani, europei ed internazionali, è stato presentato ieri a Rende (Cs) in un incontro con imprenditori e rappresentanti istituzionali. Il Piano Juncker per gli investimenti strategici (FEIS) – è stato detto – è uno dei progetti simbolo del governo di Bruxelles, operativo dal luglio 2015, ha inteso accrescere la competitività, consolidando capacità produttiva e infrastrutturale al fine di migliorare il contesto per gli investimenti e quindi quello occupazionale. Si tratta di misure e piani di sviluppo che mobilitano investimenti privati in settori a rischio mediante una garanzia dell’UE di 16 miliardi di euro, integrata da una dotazione di 5 miliardi di euro del capitale proprio della Banca Europea per gli investimenti (BEI) e che mira a sbloccare ulteriori investimenti fino a 500mld EUR per il 2020, queste le basi per offrire soprattutto al Mezzogiorno d’Italia una grande opportunità di sviluppo economica e sociale e che oggi è elemento imprescindibile per la sopravvivenza stessa di alcune realtà territoriali. “Se un territorio si spoglia delle sue energie più giovani e produttive, e la migrazione Sud-Nord riguarderà nei prossimi decenni 14 milioni di persone – afferma il presidente Alfredo Carmine Cestari – è destinato a deperire”. Partendo, quindi, dall’attuale situazione del Sud “afflitto da bassa crescita economica, declino demografico, forte emigrazione, soprattutto da parte dei giovani e clima d’incertezza poco favorevole agli investimenti”, Cestari ha presentato, nei vari incontri che lo vedono impegnato in diversi territori del mezzogiorno, la strategia del progetto pilota. Cinque le aree di intervento: agricoltura, Pmi, energia, infrastrutture, turismo. E su questo ultimo punto che s’incentra soprattutto la proposta, seguendo quelle che sono le indicazioni sia della Comunità Europea, sia del Mibact e che già alcune regioni come la Calabria hanno intercettato, che vedono protagonista in una riqualifica dei territori la valorizzazione e la rigenerazione urbana dei borghi, che parte dalla qualità di vita dei residenti, interessa un’offerta maggiore dei servizi e quindi si rivolge a quel mercato del turismo sempre più esigente e di nicchia. “In 5 anni – evidenzia il presidente – si può prevedere un arrivo di nuovi turisti tra i 100 mila e 1 milione di presenze che, con un soggiorno di 3-7 giorni e una spesa media di 300 euro a persona, porteranno un volume d’affari potenziale tra i 30 milioni di euro fino a 300 milioni di euro. Queste cifre, non sono solo legate al settore turistico, ma in generale a tutto l’indotto economico del territorio”. Il Progetto “Sud, Polo Magnetico” partendo quindi dalla rinascita dei borghi mira a: contenere i flussi in uscita; valorizzare i territori; incentivare i flussi in incoming; incrementare i flussi turistici; attirare over 60 dal nord Europa; attrarre l’imprenditoria giovanile; creare opportunità di visibilità verso i “nuovi ricchi” dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina; diminuzione della disoccupazione grazie all’indotto creato dal progetto (disoccupazione previsionale post-investimento: 6%). D’obbligo il passaggio alle agevolazioni previste dalla Finanziaria 2019 quali la Flat Tax al 7% per i pensionati che prendono residenza nei borghi del Mezzogiorno; della presenza di una Zona Economica Speciale (ZES) presso le aree di aree selezionate per il progetto in modo da favorire la presenza di imprese e gli investimenti. Altri incontri sono in programma in Basilicata e nelle altre regioni del Sud.
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