Con una breve nota ieri il comune di Pisticci annunciava di intervenire sugli scarichi di Tecnoparco e sulla questione ambientale denunciata da un consigliere comunale. Innominato.che vergogna. Una amministrazione, assente, che non vive il territorio, che non è a conoscenza di quanto si verifica nei suoi confini , annuncia di essersi rivolta all’autorità giudiziaria per indagare sui fatti denunciati per appurarne la veridicità. Nessuno firma il comunicato a sottolineare quello che un po’ tutti stanno dicendo: Pisticci non ha un sindaco e nemmeno un assessore all’ambiente. Un sindaco che ignora che gli agricoltori ,che non innaffiano i campi causa la siccità, rischiano il collasso economico e che di contro il consorzio di bonifica fornisce acqua in abbondanza ,a volte in esclusiva ,a Tecnoparco che sversa nel Basento sostanze che colorano di marrone le sue acque, che non sa che recentemente è stata costruita nel suo territorio una condotta diretta a Tecnoparco da parte del consorzio di bonifica, che non ha il coraggio di inviare i vigili urbani a controllare , a fotografare quanto denunciato per fare propria la faccenda ,che non avverte la necessità di rendersi conto di persona di abusi e soprusi che si verificano sul suo territorio merita soltanto di andare a casa . Non denunciamo misfatti perché impazziti ma per impedire che la popolazione ed il territorio tutto vengano ulteriormente danneggiati. Un sindaco ed un assessore all’ambiente che si limitano a spostare carte non possono più governare Pisticci.Senza coraggio non si governa. Sindaco ,se non ti vuoi scomodare a raggiungere Tecnoparco e/o ad osservare direttamente il fiume dal ponte di Torre Accio,osserva almeno le foto , così capirai che non c’è bisogno che l’autorità giudiziaria indaghi per appurare la veridicità delle dichiarazioni del consigliere Di Trani perché la verità balzerà immediata sotto i tuoi occhi.Ad un sindaco che non riesce a garantire l’ordinario e che si rivela inadeguato ad affrontare i grossi problemi non resta altro da fare che togliere il disturbo.
Vito Anio Di Trani
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