Vorrei chiedere a Bardi tante cose se in questi mesi abbiano mai avuto bisogno di fare un esame diagnostico o una visita specialistica. Si sarebbero accorti che rivolgersi alle strutture pubbliche è un’autentica lotteria, con tempi di attesa di mesi e a volte anche superiori a un anno. Questo per non dire che, incomprensibilmente, nell’era dell’informatica il malcapitato cittadino, oltre a doversi armare di tempo e pazienza ogni volta che deve ingaggiar battaglia con il Cup, in molti casi è poi costretto ad andare a ritirare personalmente i risultati di esami che potrebbero essere inviati a mezzo posta elettronica.
In tutto questo sfascio, fatto di attese e disservizi, disagio e surplus di dolore e stress per chi soffre e ha problemi di salute, adesso la Regione Basilicata ha ben pensato di peggiorare ulteriormente la situazione, mettendo in ginocchio il settore privato che opera in convenzione. Il conto? Lo stanno pagando i cittadini che hanno bisogno di esami, visite, cure. La situazione lucana assurge a paradigma di un Paese in cui stiamo per celebrare il funerale dell’art. 32 della Costituzione. Presidente Bardi, il suo tempo al disservizio della comunità lucana è finito; faccia il favore, rassegni le dimissioni.
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