La terribile tragedia avvenuta nel Parco del Pollino nelle Gole del Raganello, fa emergere tutte le inefficienze di un “sistema” Parco che non c’è.
Ci si chiede come sia possibile che si sia stati così imprudenti da condurre bambini, anziani, persone non allenate, a fare torrentismo in un luogo rischioso come le gole del Raganello.
Come è possibile che molti di questi escursionisti erano privi di guide.
E’ impensabile che in uno dei Parchi più grandi d’Europa non siano regolamentate le escursioni nelle aree a rischio , nè disciplinate con norme e divieti, con l’obbligo di affidarsi a guide specializzate, con la condizione per l’accesso in certe aree di registrarsi, di essere autorizzati, monitorati ed essere vincolati alle condizioni meteo ed anche a determinati comportamenti ed attrezzature.
Invece nel Parco del Pollino tutto avviene in modo approssimativo, ognuno si sente in diritto di fare ciò che vuole, nessuno controlla.
Ci viene da chiedersi dov’è parco ? non esiste sentieristica, cartine, non esiste una rete di servizi, le guide escursionistiche sono poche, non reperibili ovunque e le guide spesso non vengono specializzate, gli alberghi non vengono allertati delle condizioni meteo per allertare a loro volta i clienti, la segnaletica è vaga, spesso inesistente, non esistono app specializzate per gli escursionisti, le guide sono abbandonate a se stesse, i turisti sono abbandonati a loro stessi.
Non è ammissibile che l’ammonimento venga sempre da tragedie dove si perdono vite umane, l’Ente Parco è stato incapace di fare uno sforzo per creare un sistema Parco efficace ed efficiente, sembra quasi che l’unica preoccupazione del Parco siano i cinghiali. E non credo ci si possa lavare la coscienza dietro interpretazioni burocratiche su a chi spetta vigilare sulle attività di rafting e quindi garantire la sicurezza perché una parte delle Gole è rimasta riserva dello Stato anche dopo l’istituzione del Parco.
Piero Scutari, presidente Centro Studi Turistici THALIA
Quando nei primi anni 80 quando non esisteva ancora l’Ente Parco nè le guide ufficiali del parco e non c’erano neanche alberghi se non il mitico Pino Loricato a Terranova sul Pollino , con Airport tour operator di Milano, di cui ero amministratore, organizzavamo i primi gruppi di turisti sul Pollino con escursioni anche sul Raganello, e si agiva con molto più coscienza e responsabilità di adesso.
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