Pietrantuono: la tutela della biodiversità e dell’agricoltura lucana impongono una ferma opposizione allo spandi idrocarburi (art.41 Dl n.109/18)
“E’ imbarazzante – dichiara l’assessore all’Ambiente ed Energia Francesco Pietrantuono – trovare nel così detto ‘Decreto Genova’ (Dl n.109 del 28/09/2018) l’aumento di 20 volte del limite degli idrocarburi (C10 – C40) presenti nei fanghi di depurazione che possono essere sparsi sui terreni agricoli. Con questa norma si potranno spargere sui terreni agricoli fanghi di depurazione con una quantità di idrocarburi tali che non verrebbero accettati nemmeno in discarica, con gravi conseguenze ambientali e sulla salute dei cittadini.
Una norma che ho definito in Commissione ambiente ed energia contraddittoria, pericolosissima e antiquata. Infatti innalza i limiti per lo spandimento dei fanghi di depurazione in agricoltura degli idrocarburi. Passando da un limite di 50 milligrammi per chilo a 1000 milligrammi per chilo.
Una sorta di contaminazione dei terreni e delle acque di falda. Infatti per i terreni contaminati il limite è di 50 milligrammj per chilo e per le acque di falda il limite è di 350 microgrammi per litro, ovvero 0,35 milligrammi per litro.
Questa norma contraddice totalmente tutte le posizioni a favore dell’ambiente e di una agricoltura sana e biologica e, pertanto – fa sapere l’assessore Pietrantuono -, ci opporremo con fermezza.
Continua, invece, la nostra attività volta ad incrementare le aree protette della Rete Natura 2000. Lavoro ha portato alla designazione di 35 nuove Zone di conservazione speciale e di un Parco regionale. Oggi sono 55 le Zsc, erano 20 nel 2016. La Basilicata conta circa il 20% della superfice regionale protetta da aree e zone facenti parte della Rete Natura 2000.
In Basilicata, è utile ricordarlo ci sono 55 Zsc (Zone speciali di conservazione), 3 Zps (Zone di protezione speciali), 5 Parchi – 2 nazionali e 3 regionali -, 14 Riserve – 8 statali e 6 regionali -. In tali aree i divieti per la salvaguardia dell’eco-sistema sono numerosi e tra questi c’è il divieto di smaltimento di fanghi e rifiuti.
Le ultime due nuove aree protette individuate sono: Lago del Rendina, designata Zsc con DGR n.985 del 26/09/2018; “Gole del Platano” per la quale, insieme ad altre aree, è stato avviato il percorso di riconoscimento.
Un bel risultato conseguito grazie al lavoro degli Uffici e delle comunità locali.
Un lavoro costante per la tutela e la salvaguardia del nostro paesaggio e della nostra biodiversità e per proteggerlo sempre più dallo sfruttamento e dall’inquinamento.
Noi, pertanto, proseguiamo con il lavoro di tutela e salvaguardia della nostra terra. Per tale ragione mi opporrò all’applicazione in Basilicata della norma approvata dal Governo nazionale.
Vogliamo continuare ad essere – conclude Pietrantuono – regione “FANGHIFREE”.
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