Da ieri, 22 maggio 2023, sono ripartite a pieno regime, tutte le attività legate alla lungodegenza presso il Presidio Ospedaliero “San Francesco” di Venosa.
Lo fa sapere l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, che esprime soddisfazione per il completamento delle fasi di ripristino di quasi tutte le attività e dei servizi offerti presso il presidio venosino.
“La riapertura del reparto di Lungodegenza – dichiara l’assessore Fanelli – rappresenta un nuovo importante passo verso il ritorno alla piena operatività del Presidio Ospedaliero di Venosa a garanzia dell’insieme dei servizi sanitari e sociali offerti pre-pandemia e a tutela della funzione del Presidio quale punto di riferimento per le aree interne che vi afferiscono.
A completamento del ripristino delle attività ambulatoriali, sono stati, dunque, attivati 8 posti letto di Lungodegenza Medica post-Acuzie (Cod.60) al III piano della struttura.
Tanto considerato che II piano è ancora occupato dalla struttura a bassa intensità di cura Covid. Ancora una volta, abbiamo tenuto fede alla parola data e conseguito la volontà di riattivare tutti i servizi garantiti sul territorio e di potenziarli in termini di tecnologia e di risorse umane. La pressione esercitata dalla Pandemia e le conseguenti esigenze hanno apportato difficoltà e restrizioni su tutto il territorio nazionale; Il ritorno alla normalità consente di riprendere tutte le attività esistenti nei presidi territoriali lucani e di garantire risposte ai bisogni di salute dei cittadini.
La lungodegenza, infatti – aggiunge l’assessore – costituisce un servizio ospedaliero fondamentale per la presa in carico dei pazienti non autosufficienti con quadro clinico ancora instabile non compatibile con il rientro a casa, affetti da patologie che rallentano il loro pieno recupero e che necessitano sia di trattamenti fisioterapici che di assistenza con la finalità di ottenere miglioramenti della condizione di malattia tale da impedirne il peggioramento. Garantire questo servizio sul territorio ha un duplice vantaggio; esso consente una risposta di prossimità per i pazienti nel percorso di cura e di riabilitazione e una conseguente decongestione degli ospedali per percorsi di cura che necessitano tempi più lunghi di guarigione.
Il ripristino del servizio di Lungodegenza è stato possibile grazie al lavoro della Direzione dell’Azienda Sanitaria di Potenza. In particolare ringrazio il Direttore Generale F.F. Luigi D’ Angola per il costante impegno in tal senso e per aver avviato in conformità con gli indirizzi regionali, le attività dell’ambulatorio di telemedicina (TELEVISITE) a Venosa; il primo dei dodici previsti sul territorio lucano anch’essi prossimi alla partenza. Non dimentichiamo che a Venosa è attiva la centrale di Telemonitoraggio per pazienti in ADI (al momento 21 pazienti monitorati). E’, altresì, previsto l’avvio della prima COT (Centrale Operativa Territoriale) come da previsione del D.M. n.77/2022 tanto a garanzia del coordinamento e della gestione dei servizi sanitari e socioassistenziali pensati per facilitare l’orientamento all’interno della rete territoriale e il potenziamento della prossimità delle cure sul territorio lucano.
Né va omesso di annotare che è prossimo il reclutamento di un dirigente medico radiologo da destinare al POD di Venosa. Tanto – conclude Fanelli – consentirà l’effettuazione di esami ecografici oltre che delle TAC con mezzo di contrasto”.
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