di MICHELE SELVAGGI
C’era tanta disoccupazione e si viveva con stenti e sacrifici. Parliamo degli anni che seguirono la fine del secondo Conflitto Mondiale caratterizzato da tante criticità che la guerra ci aveva lasciato in circa cinque anni di combattimenti, prigionie e soprattutto morti di tanti nostri soldati che sfortunatamente dal fronte non avevano fatto più ritorno alle loro case e alle loro famiglie. Tempi duri sfociati nelle occupazioni delle terre ed altre possibili conquiste per cambiare un tenore di vita che allora significava mancanza di lavoro accompagnato da miseria e fame per la maggior parte delle nostre famiglie. Si andò avanti così per diversi anni, fino al luglio 1961 quando improvvisamente uno spiraglio di luce illuminò il nostro territorio con la nascita dell’ANIC, grazie ad Enrico Mattei che proprio nelle nostre campagne e in quelle dei comuni viciniori, aveva intravisto una possibilità di sviluppo con la scoperta del metano che scorreva nel nostro sottosuolo. Un avvenimento, quello del 29 luglio di quell’anno, con la posa della prima pietra del nuovo stabilimento di Pisticci Scalo, che segnò una data importantissima per la nostra economia con l’assunzione di tantissimi giovani, che così si potevano programmare un futuro migliore e tranquillo, mettendo su famiglia e magari costruire una propria casa e comprare un’automobile per i propri bisogni. Ma noi oggi, 1° maggio 2023, non a caso vogliamo ricordare quella che per tanti anni, ma anche dopo, naturalmente, ha rappresentato una data importante per tutti i lavoratori. Quel primo maggio di tanti anni fa infatti, ricordava a tutti l’importanza la necessità del lavoro per il sostenimento delle proprie famiglie, magari affrontando lotte che non sempre raggiungevano l’obiettivo prefisso. Ma quel primo lontano maggio, lo vogliamo ricordare come un giorno di grande festa per tutti, che richiamava nelle nostre piazze operai, artigiani, studenti che attraverso cortei inneggiavano al lavoro, che non c’era, e alla necessità dell’occupazione per chi ne aveva bisogno. Nella nostra città, ricordiamo, a movimentare quelle masse di cittadini, erano soprattutto i compianti sindacalisti Domenico Giannace e Pasquale Radesca che, immancabilmente, per il loro sindacato, la CGIL, organizzava quel giorno di festa, ma anche di protesta per un domani migliore. Immancabile il lungo corteo che partiva da piazza Umberto con la presenza anche di donne e politici di partiti di sinistra soprattutto del Partito Comunista Italiano con in testa l’Onorevole Nicola Cataldo, plurisindaco di Pisticci, del Partito Socialista ( Domenico Bellini, Antonio Calciano, Nicola Auricchio e altri) e Partito Socialista Democratico (Più tardi fu registrata anche la partecipazione ufficiale alla festa del 1° Maggio, della CISL con l’arrivo a Pisticci del sindacalista Nicola Dolce.) Il corteo annuale, attraversava tutte le principali vie del nostro abitato e che si concludeva intorno a mezzogiorno, sempre in piazza Umberto 1° con i comizi degli organizzatori. Era l’occasione per vendere copie dei giornali L’UNITA’, PAESE SERA e L’AVANTI, da parte di Angelo Cerabona che faceva concorrenza alla edicola di Piazza Umberto dei fratelli “PEPPANTONIO Forte”. Durante il pomeriggio erano organizzate varie corse nel sacco e altri giochi e la serata si concludeva con l’esibizione di una orchestrina che andava avanti fino a mezzanotte inoltrata. Insomma, nonostante immancabili preoccupazioni per mancanza di occupazione, tutta una giornata di una particolare festa con la partecipazione di tantissimi lavoratori con le loro famiglie della nostra città, magari con l’augurio e l’auspicio di un diverso, migliore 1° Maggio dell’anno seguente. Purtroppo non era sempre così. Attraverso la forza e la tenacità dei nostri lavoratori, non si perdeva mai la fiducia in un domani migliore. VIVA IL PRIMO MAGGIO.
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