Si invia di seguito replica del vicesindaco Sergio Signore alla nota stampa divulgata dal consigliere comunale Scorrano sul tema dei ristori per l’incendio a San Cataldo:
“Sul tema dei ristori ai cittadini per l’incendio a San Cataldo, il consigliere Scorrano sbaglia bersaglio. È dalla presidenza del Consiglio, dipartimento di Protezione Civile, che la città sta aspettando risposte. Dunque, è al governo che occorre sollecitare, insieme, di fornire presto certezze ai cittadini danneggiati.
Il Comune di Lecce ha infatti completato tutti gli adempimenti di sua competenza, lo ha fatto prontamente e in tempi record, a partire dalla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza approvata dalla Giunta, seguita dal lavoro encomiabile del gruppo di lavoro interistituzionale con Carabinieri Forestali e Vigili del Fuoco. Il gruppo ha raccolto tramite avviso pubblico le perizie relative alla certificazione dei danni ai privati e quantificato i danni agli spazi pubblici e ha trasmesso prontamente, come stabilito dalle procedure di legge, al Dipartimento Regionale di Protezione Civile, che ha raccolto le richieste provenienti da tutti i comuni pugliesi colpiti da incendi la scorsa estate e le ha trasmesse al Dipartimento nazionale, a cui spetta la valutazione finale che consenta al Governo di deliberare i ristori ai Comuni e ai privati.
A febbraio scorso abbiamo nuovamente chiesto aggiornamenti al Dipartimento regionale di Protezione Civile che ci ha risposto così: “allo stato attuale alcun esito istruttorio del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile risulta pervenuto presso questa Sezione”.
Dunque, che senso ha puntare il dito contro l’amministrazione comunale e la Protezione Civile comunale, che ha fatto il suo dovere prontamente e che il giorno dell’incendio è stata eroicamente impegnata nello spegnimento delle fiamme al fianco dei Vigili del Fuoco? Capisco che è campagna elettorale, ma buttarsi polemicamente su tutto, anche su questioni sulle quali dovremmo essere uniti come istituzione nel chiedere risposte al governo nazionale, mi sembra un atteggiamento fuori luogo.
Il tema della rimozione degli alberi bruciati e pericolanti rappresenta una urgenza di pubblica sicurezza su cui intervenire e che dovremo affrontare da soli, dato il silenzio del Governo nazionale. Per questo nell’ultima riunione del coordinamento è stato deciso di affidare a un agronomo l’incarico di svolgere una perizia per verificare lo stato di assoluta pericolosità dei tronchi ancora presenti, alla quale seguirà un’ordinanza per la rimozione degli stessi”.
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