Il 72% dei comuni d’Italia, una superficie che copre il 55% del territorio nazionale e nella quale risiede il 17% della popolazione italiana (in media ci sono 64 abitanti per km), sono questi i numeri che raccontano il peso specifico dei piccoli comuni italiani. Territori ricchi di storia, di cultura e tradizioni da difendere e preservare, un patrimonio dal valore inestimabile di cui prendersi cura costantemente. Per sostenere la crescita e contrastare il rischio spopolamento di queste realtà territoriali nel 2017 il Parlamento Italiano aveva approvato all’unanimità una legge, la 158/2017, più comunemente nota come “Legge Salvaborghi”. Questa legge prevede fino al 2023 un fondo di 160 milioni di euro per lo sviluppo strutturale, economico e sociale a favore dei piccoli centri e che abbraccia diversi ambiti. Un sostegno a favore di territori spesso periferici rispetto alle grandi realtà metropolitane, che potrebbe favorire processi di sviluppo e di innovazione attesi da troppo tempo. Ma ad oggi, tutto questo resta fermo ai box. Per questo, oltre 200 sindaci hanno firmato l’appello lanciato da Anci, Legambiente, Uncem e Borghi Autentici d’Italia, al Presidente del Consiglio dei Ministri Antonio Conte.
Martedì 13 Novembre, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, i rappresentanti di queste importanti associazioni e dei sindaci dei piccoli comuni hanno presentato le loro istanze, chiedendo al massimo esponente di Palazzo Chigi di sbloccare l’iter procedurale della Legge Salvaborghi, sollecitando l’approvazione dei decreti attuativi e lo stanziamento di maggiori risorse per i borghi sotto i 5mila abitanti, rendendo così concreto il percorso di innovazione progettuale di cui questi territori hanno bisogno.
All’incontro, aperto da Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, hanno partecipato Ivan Stomeo, Sindaco di Melpignano, Presidente Borghi Autentici d’Italia, Marco Bussone, Presidente Uncem, Massimo Castelli, Sindaco di Cerignale e Coordinatore Nazionale Consulta Piccoli Comuni Anci. Tra i parlamentari presenti, anche come testimonianza dell’interesse trasversale a tutte le forze politiche, Matteo Bianchi, Sindaco di Morazzone e Vicepresidente delegato Anci Aree Interne, Enrico Borghi, Sindaco di Vogogna e deputato Pd, Rossella Muroni, Deputata Leu, Roberto Pella, Sindaco di Valdengo e Vicepresidente vicario Anci, Patrizia Terzoni, Deputata M5s Vice Presidente Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici Camera dei Deputati, ed Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola.
“È fondamentale che vengano accelerati i tempi relativi all’emanazione dei decreti attuativi previsti dalla legge e stanziate più risorse, ma soprattutto è importante che i territori inizino a vedere le ricadute concrete di una legge a loro difesa. Serve una grande opera di manutenzione dei territori che metta al centro la custodia dei piccoli borghi e del patrimonio naturale per garantire la tenuta di tutto il territorio, la sicurezza degli insediamenti e la qualità delle filiere produttive legati al patrimonio naturale e alle produzioni agroalimentari locali”, hanno precisato Zanchini, Castelli, Bussone e Stomeo.
Alla conferenza stampa erano presenti alcuni Deputati appartenenti a tutti gli schieramenti politici e alcuni tra i Sindaci sottoscrittori dell’appello. Nel suo intervento, il Sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia, ha richiamato l’attenzione dei presenti sulle emergenze ambientali di cui è vittima e carnefice l’intero Paese Italia, sulla necessità di dare attuazione a questa importante legge per evitare che i tanti, troppi, giovani del Sud e dei piccoli borghi – soprattutto delle regioni più svantaggiate – continuino ad emigrare verso località che offrono maggiori opportunità. Non ha mancato di rimarcare, stante la presenza alla conferenza stampa dei Parlamentari della Maggioranza, l’urgenza di imprimere una particolare accelerazione all’iter amministrativo dei finanziamenti dei progetti per le aree degradate, ormai fermo da mesi, e che costituisce una seria opportunità di sviluppo per quei Comuni che sono risultati finanziati e che hanno già sottoscritto le relative convenzioni a febbraio di quest’anno.
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