Con l’assemblea delle sezioni Aci (Associazione Cuochi Italiani) dei Paesi Balcanici (Romania, Moldava, Bulgaria) e la preparazione del “piatto delle radici”, dedicato alle nostre comunità di emigrati all’estero, è cominciata oggi a Palazzo Italia Bucarest la IX Settimana della Cucina Italia nel Mondo. Dieci junior chef, studenti, aiuto cuoco e dieci chef senior (divisi in due categorie) hanno dato vita al primo concorso gastronomico mai realizzato prima per la valorizzazione della Cucina Mediterranea e l’Originalita’ della Cucina Italiana ” Candidata a Patrimonio UNESCO”. Un omaggio alle nostre origini, ma anche un’occasione per conoscere che quello che i nostri antenati emigrati hanno portato con sé nella loro valigia attraverso gli oceani. La rassegna di quest’anno mira a presentare la cucina italiana con particolare riferimento alle proprie radici tradizionali e al riconosciuto ruolo della Dieta Mediterranea per la tutela della salute, nel quadro di uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile. “Il nostro progetto – spiega Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia – è di promuovere l’intera filiera alimentare lucana ed italiana con i professionisti della cucina, i produttori e con un sistema di commercializzazione”. Il network Associazione Cuochi Italiani nei Balcani si conferma l’associazione più efficiente a sostegno della Cucina Italiana Patrimonio Unesco. Enza Barbaro, presidente dell’Aci, punta a raccogliere le antiche ricette dei nostri primi emigrati , quando non c’erano tutti gli ingredienti necessari e per fare I piatti di casa e bisognava comunque arrangiarsi. Un progetto che si aggiunge alla raccolta delle ricette tradizionali lucane e del Sud e a quella delle ricette ideali per una buona circolazione cardiovascolare (“cucinare per e con il cuore”) che lei stessa ha curato. Tra i primi ad arrivare in Romania per dedicarsi alla cucina lucana, Pietro Benedetto, da Sant’Arcangelo, che da 18 anni ha aperto in Transilvania “La piazzetta”. Il piatto che caratterizza il locale e richiama i romeni è “rascatiell alla santarcangiolese”. Un piatto cucinato secondo l’antica tradizione della nonna. “I miei clienti si sono avvicinati incuriositi dalla pasta fatta in casa e con il passare degli anni – racconta Pietro, presidente Aci (Associazione Cuochi Italiani) in Romania – hanno invitato conoscenti, amici a scoprirla. La crescita di utenza è costante e di ritorno a casa sono sempre più numerosi i romeni che cucinano italiano”. Nicola Marinaro da Banzi è arrivato in Bulgaria nel 2010. Dopo varie esperienze di lavoro a Russe (350mila abitanti) nel paese bulgaro ha aperto un ristorante tipico italiano. “La pasta si è affermata in tanti formati e – sottolinea – con quasi tutte le ricette italiane”. Gli chef sono molto attenti ai prodotti, a qualità, provenienza e originalità. Un ruolo importante nella “filiera gastronomica” è svolto da Francesco Sanna che lavora in Moldava e con Casa Rinaldi rifornisce gran parte dei ristoranti italiani nei Paesi Balcanici (e non solo). “E’ fondamentale – spiega – che i nostri ristoratori possano contare su prodotti autentici perché il falso made in Italy impazza e garantire la qualità della cucina italiana è essenziale”. A diffondere la nostra cultura alimentare c’è inoltre la sezione Donna Chef che la presidente dell’Aci, la lucana Enza Barbaro, ha voluto per sensibilizzare le donne ai nostri prodotti. Matilde Lucrezia, romena, referente Donna Chef per la Romania, oltre ad incontri a Palazzo Italia con associazioni di donne, è spesso presente nelle scuole per programmi di educazione alimentare. Con il “Piatto delle radici” che segnerà la conclusione della Settimana – annuncia Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia Bucarest – lanceremo un brand che attesterà la qualità e l’originalità. Anche per questa ragione abbiamo tenuto l’assemblea di tutte le Aci dei Paesi Balcanici per tenere sempre alta la qualificazione dei nostri operatori di cucina. Un’assemblea per definire un programma di lavoro e dare il via al campionato, il primo in assoluto, per il “Piatto delle radici” che è strettamente intrecciato alla valorizzazione dei territori e all’attrazione dei turisti.
L’evento a Palazzo Italia – oltre che dell’Ice e dell’Istituto Italiano di Cultura – ha il riconoscimento dell’Ambasciatore Italiano Alfredo Durante Mangoni: “celebriamo l’orgoglio insieme ai nostri partner della Romania per l’ eccellenza del nostro Paese: una tradizione enogastronomica ricca di aromi, profumi e colori; propensione alla convivialità e alla socialità e attenzione alla sostenibilità ambientale”.
Domani è in programma una conferenza con la partecipazione di esperti ed autorità romene.
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