“Sono certo che gli amministratori regionali sapranno recepire la segnalata necessità di contemplare, nel bilancio di previsione 2022-24, ulteriori risorse utili ad incrementare la dotazione del Fondo Unico Autonomie Locali”.

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“Come UPI Basilicata – ha precisato Marrese – abbiamo segnalato alla Regione Basilicata la necessità di prevedere ulteriori risorse che incrementino la dotazione del Fual per il 2022, anche al fine di sopperire ai recenti tagli operati nei confronti delle due Province lucane: non è un mistero, infatti, che i bilanci dei due enti stiano subendo pesanti ripercussioni sia rispetto alle entrate che alle spese, anche per effetto dei rincari dei costi di energia, gas e materie prime.

Giova poi ricordare che, mentre fino al 2019 le risorse stanziate dalla Regione Basilicata nelle varie leggi di stabilità a sostegno delle funzioni, fondamentali e non, delle Province sono state regolarmente erogate, nel 2020 il contributo per funzioni non fondamentali non è stato corrisposto e, per farvi fronte, le Province hanno dovuto sopperire tramite l’utilizzo del Fual. Analoga situazione si è verificata nel 2021, in quanto la Regione Basilicata non ha stanziato alcuna risorsa per le funzioni definite non fondamentali, ma effettivamente delegate.

Le esigenze degli enti locali, compresi i Comuni, devono essere tenute nella giusta considerazione dalla Regione Basilicata, alla quale chiediamo di evitare il rischio che venga compromessa la capacità degli stessi di assolvere alle proprie funzioni e di garantire i servizi primari cui sono chiamati. Agli amministratori regionali non sfuggirà la necessità di prevedere risorse anche per provvedimenti specifici, come quello relativo alla biblioteca Stigliani di Matera, sulle cui strutture è necessario effettuare interventi immediati e non più procrastinabili.

Anche i Comuni lucani necessitano di maggiore attenzione: come è stato rimarcato dal presidente dell’Anci, Andrea Bernardo, il Fual è stato finanziato in questi anni con soli 7 milioni di euro, a fronte delle sempre maggiori esigenze. Per questo la dotazione finanziaria opportuna sarebbe di almeno 14 milioni di euro. 

Infine, chiediamo maggiore attenzione per la cultura, che non può essere relegata sempre in fondo alla graduatoria della contribuzione”.

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