Spinoso, 20 ottobre 2023. Da Spinoso, in provincia di Potenza, stamattina è partito l’appello al Prefetto di Potenza, Michele Campanaro per un incontro sulla soppressione da oggi di 8 fermate di 4 linee di trasporto pubblico che da anni consentono ai cittadini della zona di spostarsi dai comuni della Val d’Agri a Potenza e Napoli. L’appello urgente è firmato da 9 sindaci: Lino De Luise di Spinoso, Maria Felicia Bello di Armento, Antonio Giancristiano di Brienza, Gaetano Pandolfi di Gallicchio, Filippo Sinisgalli di Missanello, Senatro Di Leo di Montemurro, Mario Antonio Imperatrice di San Martino d’ Agri, Vincenzo Petrocelli di San Chirico Raparo e Rocchino Nardo di Sasso di Castalda. La questione è delicata e preoccupante e per questo nella richiesta al Prefetto i sindaci chiedono “un tavolo di concertazione per bloccare la sospensione delle fermate, oramai storicamente determinate, che appare un ulteriore indebolimento del servizio di trasporto pubblico, già in condizione di emergenza e di minima offerta, con grave disagio per i concittadini studenti e pendolari che giornalmente utilizzano tale servizio”. La vicenda è relativa alla decisione da parte del Consorzio Trasporti Aziende Basilicata (Cotrab) in uno con l’impresa Sita Sud di astenersi dall’ effettuare le fermate sulla Ss 598 ‘Fondovalle dell’Agri’ al bivio di Armento, al bivio di Gallicchio – Missanello, al bivio di Missanello, al bivio Giardini, oltre che al distributore bivio Missanello, Ponte Diga bivio di Spinoso, bivio di Montemurro ed al bivio di Brienza. Lino De Luise di Spinoso, primo firmatario della richiesta al Prefetto, a nome degli altri sindaci spiega: “Al netto delle ragioni che hanno portato a questa scelta da parte di Cotrab, per questioni che attengono a vecchie concessioni datate anche decine di anni, siamo di fronte a un enorme disagio per migliaia di cittadini che si vedono sottratti del diritto di mobilità. La soppressione di 8 fermate degli autobus impedisce di fatto a studenti, lavoratori e turisti di raggiungere i nostri centri o di spostarsi da essi. Il portato di questa soppressione ha risvolti sociali, economici e di qualità di vita enormi che non potranno che ripercuotersi su tutto il sistema della Basilicata”. “E’ inaccettabile una cosa del genere nel 2023. Sarebbe l’ennesimo e forse decisivo ‘schiaffo’ a una intera comunità già in difficoltà per la mancanza di infrastrutture e servizi. Ci auguriamo che si metta riparo sin da subito convocando un tavolo urgentissimo di concertazione con tutti gli attori istituzionali, con i sindacati e con i gestori del servizio pubblico”, conclude Lino De Luise.
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