Spera: “Grande soddisfazione per la prestigiosa pubblicazione di uno studio della Pma dell’Aor San Carlo”

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“Continuano i riconoscimenti per l’attività scientifica svolta nell’Azienda ospedaliera regionale ‘San Carlo’ di Potenza. I risultati di uno studio sui fluidi follicolari condotto dall’equipe del dottor Sergio Schettini, direttore del dipartimento Materno infantile e responsabile del centro di Procreazione medicalmente assistita dell’Azienda, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista «International journal of molecular sciences»”. Lo annuncia il direttore generale dell’Aor San Carlo, Giuseppe Spera, aggiungendo che “ancora una volta viene premiata l’attività di ricerca portata avanti nei nostri ospedali e la collaborazione con l’Università degli studi della Basilicata che, anche in questo studio, si conferma essere proficua”.

“La ricerca ha l’obiettivo di comprendere gli effetti sulla qualità degli ovociti nelle donne candidate alla procreazione medicalmente assistita a seguito dell’infezione da Sars-CoV-2 o della vaccinazione anti Covid 19”, spiega il dottor Schettini, che dal 2015 coordina l’attività di ricerca sui fluidi follicolari delle donne della Pma, elaborando anno per anno teorie e risultati estremamente importanti nel settore dell’infertilità di coppia.  Solo pochi gruppi di ricerca al mondo – continua – eseguono questa sperimentazione con una tecnologia estremamente complessa come la spettroscopia Nmr, tecnica che consente di definire il profilo metabolico cellulare per chiarire origine e terapia di molte malattie. I risultati ottenuti – conclude Schettini – mostrano che il virus e il suo vaccino non hanno effetti avversi sulla fertilità delle donne e non influenzano il risultato delle tecniche di fecondazione assistita”.

La ricerca – condotta da Assunta Iuliano, Sergio Schettini, Paola Colucci dell’ospedale San Carlo, in collaborazione con Maria Antonietta Castiglione Morelli, Angela Ostuni, Licia Viggiani, Ilenia Matera, Alessandro Pistone, del dipartimento di Scienze dell’Università degli studi della Basilicata – è stata accolta con grande interesse dalla comunità scientifica poiché contribuisce a rispondere a importanti interrogativi emersi durante la pandemia, fornendo chiarimenti fondamentali sulle implicazioni del Covid-19 e del relativo vaccino sulla fertilità femminile e sulle tecniche di fecondazione assistita.

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