Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dal presidente di Legambiente Basilicata, Antonio Lanorte.
“L’emergenza dell’inquinamento da rifiuti in mare ha assunto proporzioni allarmanti a livello globale. Un problema che riguarda da vicino anche il nostro “piccolo” Mar Mediterraneo ed purtroppo colpisce pure la Basilicata. Per ogni passo che facciamo sulle nostre spiagge incrociamo più di cinque rifiuti, dieci ogni metro. Per lo più sono plastica, un frammento ad ogni passo, ma ad invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione, colore. Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg:i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione. A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica per molti arenili italiani: su 93 spiagge monitorate, per un totale di circa 400mila metri quadri, pari a quasi 60 campi di calcio, sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia (sono 90.049 i rifiuti censiti in totale). In Basilicata l’indagine Beach Litter è stata effettuata su 2 spiagge:spiaggia della riserva regionale orientata Bosco Pantano di Policoro (MT) e spiaggia La Gnola – Maratea (PZ). A Policoro è stata campionata un’area di 10mila metri quadri e rinvenuti 879 rifiuti totali di cui il 65% plastica. A Maratea invece è stata campionata un’area di 3mila metri quadri dove sono stati rinvenuti ben 2158 rifiuti totali di cui il 78% plastica. Pertanto la plastica è il materiale più trovato, pari al 74% del totale dei rifiuti rinvenuti (minore rispetto alla media nazionale dell’81%), seguita da carta/cartone (7%), legno trattato (5%) e metallo (5%). La cattiva gestione dei rifiuti urbani è la causa principale della presenza dei rifiuti (83%, leggermente inferiore alla media nazionale pari all’85%), insieme a pesca e acquacoltura che sono i settori responsabili del 12% degli oggetti monitorati (la media nazionale si attesta al 7%): reti, lenze, scatoline delle esche (quindi non solo pesca professionale ma anche amatoriale). La carenza dei sistemi depurativi è responsabile del 5% dei rifiuti spiaggiati nei due casi analizzati in Basilicata (la media nazionale si attesta sul 8%). In particolare i rifiuti derivanti dalla cattiva gestione urbana, per le spiagge in esame, sono rappresentati da rifiuti che non sono riconducibili ad attività specifiche (43%), da imballaggi alimentari e non (27%), e da rifiuti derivanti da abitudini dei fumatori, principalmente mozziconi di sigaretta, ma anche accendini, pacchetti di sigarette e loro imballaggi (27%). Sono considerati anche le buste di plastica (1%) e l’abbandono di inerti (2%). La maggior parte dei rifiuti registrati sono rappresentati da mozziconi, oggetti in plastica, posate, piatti, bicchieri e tappi di plastica, cannucce, cotton fioc, polistirolo. L’indagine di Legambiente (realizzata per il sesto anno consecutivo nei mesi di aprile e maggio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione (in Basilicata nel 2019 i circoli di Policoro e Maratea), che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. Ma la nostra azione di cittadinanza attiva non si ferma qui. Anche quest’anno, infatti, si rinnova l’appuntamento con Spiagge e Fondali Puliti, la campagna di Legambiente di fine maggio per la pulizia dei litorali. Gli appuntamenti dell’edizione 2019 in Basilicata sono i seguenti: 23 maggio al lido Policoro, 25 maggio al porto di Maratea, 28 maggio a san Basilio di Pisticci. L’obiettivo è ripulire le spiagge dai rifiuti e allo stesso tempo richiedere una loro corretta gestione. Per dare concretezza alla strategia Rifiuti zero proclamata dalla Regione Basilicata e contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici rispetto alla quale anche la gestione dei rifiuti riveste un ruolo importante. Per questo anche le iniziative di Spiagge e Fondali Puliti rientrano tra gli appuntamenti della settimana del clima di Legambiente Basilicata che avrà come evento centrale il Secondo Sciopero Mondiale per il Clima del 24 maggio”.
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