Strada dissestata (SP 10): Terre Aristeo, non resta che il “fai da te

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In attesa del Piano Marshal per la viabilità provinciale (di cui ha parlato il presidente della Provincia Giordano) non resta che ricorrere al “fai da te”. Così nella giornata di ieri un agricoltore delle contrade di Forenza ha usato un proprio mezzo agricolo, del materiale e con qualche ora di lavoro ha rattoppato tratti della S.P. 10 Forenza-Acerenza. “E’ stato l’unico modo per evitare danni alle auto e soprattutto garantire un minimo di percorribilità della strada”: è il commento dell’ad Terre di Aristeo Saverio Lamiranda che intorno alle “mulattiere che respingono i turisti e danneggiano operatori e cittadini” ha ingaggiato un’autentica battaglia. Nemici principali: istituzioni responsabili della viabilità e dell’incolumità dei cittadini e la burocrazia. “L’intervento fai da te dell’agricoltore che ringraziamo – aggiunge Lamiranda – riprova quanto diciamo da tempo: per procedere ad interventi di somma urgenza e messa in sicurezza su questa provinciale come sull’altra (S.P.122) che è fondamentale per i collegamenti tra Acerenza, Forenza e Maschito e l’Alto Bradano, non necessitano grandi risorse finanziarie e grandi mezzi. E’ proprio una questione di volontà. Quella volontà a risolvere l’emergenza che attediamo dal Presidente Giordano a cui abbiamo ripetutamente chiesto di convocare un incontro per attivare un intervento straordinario almeno nei tratti più pericolosi. Chiediamo inoltre di valutare – aggiunge Lamiranda – l’inserimento degli interventi per le due strade provinciali nell’Accordo di Sviluppo in fase di presentazione da parte di Aristeo ai sensi del decreto ex Mise 9/12/2014 art. 9 bis. Riteniamo che la proposta avanzata al Ministero sia concretamente ed effettivamente realizzabile se “insieme” riuscissimo a perseguire gli stessi obiettivi realizzando percorsi integrati nell’interesse esclusivo delle Comunità rappresentate, senza dimenticare gli operatori economici residenti nell’area, nonché le nuove generazioni che continuano ad emigrare. Il gap infrastrutturale, con le strade innanzitutto – continua – è una delle cause principali del progressivo spopolamento e della desertificazione dei paesi e borghi lucani. Un’agonia che perdura e che non ci lascia molto tempo per intervenire”. 

In foto: adesso con il rattoppo fai da te e prima

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