Era la fine del 2013 quando tutto iniziò. Molte piogge e poi i primi smottamenti. La Strada Provinciale di Marone, nel territorio di Tursi, venne chiusa a causa dello scivolamento sulla carreggiata di parte di un ripido costone argilloso. Gli smottamenti continuarono anche nei primi mesi del 2014, con molti disagi per le decine di aziende agricole e per le famiglie residenti. Centinaia di ettari di rigogliosi frutteti bloccati perché la Strada provinciale non ha uno sbocco altrove.
Allora vennero fatti i primi interventi emergenziali di pulizia, ma tutto è ancora come allora. Nei giorni scorsi l’ennesimo smottamento, l’ennesimo pericolo scampato per gli agricoltori che ogni inverno vivono con il fiato sospeso. Sono stati persi quasi 10 anni di tempo. Anni in cui si poteva progettare una soluzione ed anche realizzarla. Invece la politica è stata impegnata in altro, forse dalle vacue carriere dei singoli invece che dalle costanti esigenze del territorio.
Tre sono le possibili alternative per addivenire ad una conclusione definitiva della vicenda. La prima potrebbe prevedere di allontanare il tracciato di strada dal costone, con oneri di esproprio e ricostruzione della strada ex novo. La seconda alternativa potrebbe essere quella di alleggerire il costone smaltendo il materiale in eccesso nell’alveo del fiume Agri e, contemporaneamente, ripristinando le condizioni dei terreni danneggiati dall’erosione del fiume stesso. La terza soluzione sarebbe quella di creare delle protezioni contenitive capaci di resistere agli smottamenti per tutta la lunghezza del costone.
Ci auguriamo che questo sia l’ultimo comunicato stampa sulla questione. Speriamo che non si dovrà in futuro più scrivere della Strada Provinciale di Marone per la sua sempiterna frana. Marone merita di essere ricordata perché è tra le più floride contrade di Tursi.
Antonio Di Matteo, Consigliere comunale di MuoviAmo Tursi
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