Lamiranda (segretario Comitato nazionale Coordinamento Distretti Turistici, a.d. Terre di Aristeo)
Affidare solo agli interventi pubblici la responsabilità di soluzioni idonee per lo sviluppo sociale ed economico dei territori del Mezzogiorno (come la storia dimostra) non è sufficiente, specialmente in considerazione della attuale desertificazione antropologica e disoccupazione giovanile sempre più diffuse che li contraddistingue. E’ per questo pienamente condivisibile la svolta che il Governo Meloni e il Ministro per gli Affari Europei, Sud e Pnrr, Fitto intendono attuare per mettere un punto fermo e aprire una riflessione che possa portare a una programmazione adeguata rispetto alle esigenze di cui ha fortemente bisogno il nostro Paese e il Mezzogiorno in modo particolare. Di qui la necessità ribadita dal Ministro Fitto di interrelazioni e coordinamento per conseguire risultati efficaci e temporalmente compatibili con le scadenze prefissate. Affinché le notevoli disponibilità finanziare possano innanzitutto essere spese con celerità e produrre gli effetti necessari e desiderati è altrettanto indispensabile che lo stesso Ministero coinvolga la componente privata organizzata attraverso reti di imprese, così come già previsto per i Distretti Turistici (di cui alla Legge 106/2014 e dal Decreto ex MISE 9.12.2014 art. 9bis) per la realizzazione attraverso la sottoscrizione di Accordi di Sviluppo di Interesse Nazionale e per importi non inferiori a 50 milioni per ognuno. Si tratta di “strumenti” che garantiscono la necessaria complementarietà per la realizzazione di opere pubbliche e private (sia materiali sia immateriali come l’animazione, formazione, l’incoming e l’innovazione tecnologica) la cui complementarietà funzionale fra esse costituisce unica condizione di successo per il conseguimento del comune strategico obiettivo, come dalla proposta avanzata dalla Rete di Imprese Xenia, dal Distretto Aristeo per la realizzazione del “Progetto Pilota per il Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani”. Per le aree meridionali, specialmente quelle in maggiore ritardo, l’utilizzo dell’”Accordo di Sviluppo” potrebbe consentire anche l’intervento finanziario di accompagnamento di Cassa Depositi e Prestiti finalizzato alla capitalizzazione delle imprese nella dimensione compatibile con le esigenze di mercato del Progetto candidato. E’ inoltre condivisibile, in particolare, l’obiettivo del Governo di evitare che il Pnrr non raggiunga gli obiettivi prefissati e quindi lo sforzo a recuperare le risorse attribuite a progetti rivelatisi irrealizzabili, per destinarle a investimenti di settori finora esclusi o tenuti molto ai margini dal Pnrr, come l’energia e il turismo. Soprattutto per il turismo i Distretti hanno messo in campo proposte progettuali che sono facilmente cantierabili con effetti sulla velocizzazione. La nostra sollecitazione: i Distretti di cui alla Legge 106 (essendo Organismi di interesse pubblico istituti dalla Stato) potrebbero essere riconosciuti e legittimati a svolgere funzioni di Agenzia Locale di Sviluppo in accordo con le Agenzie Nazionali esistenti
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