Ricercare nuove tecnologie che possano essere implementate nel trattamento delle acque reflue. È la finalità del progetto “Retreat: New technologies based on natuRal matErials for the TREatment and reuse of wAste water” i cui risultati sono stati presentati a Potenza nella sede dell’Egrib, l’Ente di Governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata . Il progetto, durato due anni, è stato selezionato nell’ambito del POR FESR Basilicata 2014-2020. “L’iniziativa nasce dall’attività proprio dell’Egrib, che oltre a essere quella di programmazione e pianificazione – ha spiegato Donato Larocca, dirigente ad Interim Servizio Amministrativo di Egrib – è anche di ricerca e innovazione con gli istituti della nostra regione, tra cui l’Università. In questo caso è stato utilizzato un filtro realizzato con componenti biologici, in particolare insetti, che possa ridurre notevolmente la presenza di metalli all’interno del refluo e restituire all’ambiente un’acqua che sia più pura e riutilizzabile”.Il progetto ha visto la stretta collaborazione di 7 partner nazionali e internazionali tra cui l’Egrib, (capofila), il Comune di Potenza, l’Università degli Studi della Basilicata, la Regione delle Isole Ioniche (Grecia), l’Università di Novisad (Serbia), Università di agricoltura, scienze e medicina veterinaria di Cluj (Romania), e il Comune di Capusu Mare (Romania). Il progetto punta a testare soluzioni pionieristiche per il trattamento delle acque reflue, con l’obiettivo di aumentare l’accettabilità per le fonti non convenzionali di approvvigionamento idrico. Ma qual è la sua reale applicazione? “Può essere applicato direttamente all’interno dei nostri impianti di depurazione – ha aggiunto Larocca – abbiamo una fase di sperimentazione fatta proprio sull’impianto di depurazione di Potenza”. Rispetto all’utilizzo dei soli depuratori convenzionali il progetto mira a risultati di miglioramento radicale in grado di purezza percentuale delle acque rispetto alle sostanze organiche che non vengono rimosse o distrutte nei depuratori, e che potrebbero essere eliminate fino al 99%. Alla presentazione dei risultati del lavoro sono intervenuti Antonio Bernardo, dirigente Regione Basilicata Autorità di Gestione, che ha espresso soddisfazione per la riuscita del progetto, Rosanna Salvia, ricercatrice dell’ateneo lucano e il geologo Roberto Buccione che hanno caratterizzato l’area del comune di Potenza dal punto di vista geologico e idrogeologico e contribuito alla prototipazione. A conclusione delle attività, il progetto Retreat metterà a disposizione delle comunità interessate, tra le altre cose, un prototipo di impianto pilota pioneristico e prototipale per la ricarica delle acque sotterranee mediante depurazione su stratificazioni naturali o semi-artificiali di effluenti secondari e verifica continua della ricarica e della qualità dell’acqua e sistemi altamente innovativi per la decontaminazione dell’acqua e delle tubazioni da parte di microrganismi e dei biofilm da essi prodotto.
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