U SCALIELL’ D’ORLANDO STORIA DI TRADIMENTO E VIOLENZA
ovvero distruzione di Gallicchio da parte dei Saraceni II Edizione 2018
Oggi Giovedi 9 agosto a Gallicchio (Pz) alle ore 21.00 in piazza Garibaldi rivivrà la storia de ‘‘U Scaliell’ d’Orlando’ grazie ad un progetto culturale promosso dalla Pro loco in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, la Regione Basilicata e l’Apt Basilicata, nell’ambito del progetto regionale dedicato al patrimonio dei beni intangibili.
Si tratta della rievocazione storica della distruzione di Gallicchio, in un progetto a cura della Mandragola Teatro per la regia di Giulia Gambioli.
La leggenda, tramandata in numerosi manoscritti, narra che un pastore locale guidò i Saraceni comandati da Orlando per un passaggio segreto (l’attuale Scaliell d’Orlando in contrada Piagge), permettendo così il saccheggio e la distruzione dell’abitato di Gallicchio Vetere.
Contestualmente sarà possibile visitare anche la mostra fotografica “Paese mio” e “Antiche tradizioni locali” a cura della Pro loco, che sarà aperta a partire dal 7 agosto alle ore 17.00.
La Storia de U Scaliell’ d’Orlando’
Nel 1300 i barbari, comandati da Orlando, risalivano i fiumi e tutti i paesi che incontravano sul loro cammino li distruggevano, dopo averli saccheggiati.
“Accampatisi lungo il fiume Agri, videro Gallicchio Vetere sovrastante il detto fiume, che per la sua posizione era inespugnabile; pensarono allora di prenderlo con astuzia.
“Nelle grotte delle cosiddette “Chiasce” vi era un pastore che dopo il pascolo mungeva le capre e rientrava a tarda notte in paese.
“Camuffatisi, Orlando ed il suo luogotenente, da messi di un principe di un paese limitrofo, si presentarono al suddetto pastore come latori di un urgente plico da consegnare ad una personalità del paese; ed essendo chiuse le porte, domandavano come avrebbero patito entrare in paese e se lui dormisse in quella grotta.
Il pastore, in buona fede, rispose che ogni sera egli entrava in paese per un sentiero noto solo ai pastori e che se avessero pazientato, avrebbero potuto entrare in paese in sua compagnia.
Infatti Orlando ed il suo luogotenente bevvero, nell’attesa, del latte fresco che il pastore gli aveva offerto e che ricambiarono con delle monete d’oro.
“Appena sistemato il gregge, tutti e tre si avviarono alla volta del paese. Individuato il passaggio segreto, Orlando trucidò l’infelice pastore e mandò il suo luogotenente a chiamare il suo esercito, che si trovava accampato lungo il fiume Agri.
Entrarono verso la mezzanotte nell’addormentato Gallicchio Vetere. Nessuno ha saputo mai descrivere che cosa successe in quella terribile notte, ma è facile supporre come la popolazione, colta nel sonno, sia stata quasi tutta massacrata, le donne e le giovanette violentate ed uccise, le case spogliate di tutto quanto vi era di prezioso. Dopo di aver bivaccato l’intera notte fra i lamenti dei morenti ed il sangue che a torrenti scorreva per le strade, diedero fuoco a tutte le case ed andarono via. Quel passaggio (noto solo ai pastori) ha conservato ancora il nome del capo degl’invasori: tutti conosciamo lo ” Scaliello di Orlando”.
“Pochi potettero sfuggire alla strage, i quali, uniti ai pastori, ai bovari e ad altri che si trovavano sparsi per le campagne, ben armati ma col terrore nell’animo, il giorno seguente, riuniti, si aggiravano tra i cadaveri dei loro amici, figli, mogli e compaesani, parenti, amici, sforzandosi di spegnere gl’incendi che già avevano completamente rase al suolo tutte le case e ben poca roba potette essere ricuperata.
“Si alloggiarono nelle grotte, nei pagliai sparsi nelle campagne ed, infine, cominciarono a scavare delle grotte, nella parte bassa dell’attuale paese, in contrada “Carmine”, a costruirsi dei grossi pagliai e così, piano piano, cominciò a sorgere la parte bassa del paese fino all’attuale chiesa madre.
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