L’Università degli studi della Basilicata è uno dei sei atenei italiani scelti dalla Società Geologica Italiana e la Società Italiana di Mineralogia e Petrologia per ospitare le “Distinguished Lectures”, ovvero una “serie di conferenze itineranti, le cui tematiche sono discusse da prospettive differenti da parte di conferenzieri che presenteranno le loro ricerche innovative e criticamente provocatorie”, per “stimolare un dibattito critico interdisciplinare su tematiche riguardanti le Geoscienze”. L’Unibas è stata la terza tappa dell’evento, tenutosi martedì scorso, a Potenza, nel Campus di Macchia Romana, dopo la prima tappa, organizzata congiuntamente dalle Università La Statale e Bicocca di Milano e la seconda nell’Università di Perugia. Le due conferenze si sono tenute congiuntamente e sono state rivolte a studenti, dottorandi, assegnisti e ricercatori. Il tema del nono Ciclo delle Distinguished Lectures è “Quando e per quanto tempo? La variabile tempo nelle Geoscienze, dal record geologico alla sfida analitica” è stato trattato con i contributi di Piero Gianolla (Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, Università di Ferrara sul tema “Ricostruire il Tempo Profondo: riflessioni dal Triassico delle Dolomiti”) e di Antonio Langone (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università di Pavia, “Dalla geocronologia alla petrocronologia: la brama del vincolo temporale nelle Geoscienze”). L’evento, “molto partecipato, ha permesso di avviare un interessante dibattito sulle tecniche più all’avanguardia in questo campo e sulla integrazione delle stesse con le classiche tecniche di registrazione del tempo nel record stratigrafico, anch’esse sempre più raffinate. I ricercatori hanno mostrato come tale integrazione permetta oggi la risoluzione di problematiche geologiche complesse, difficilmente affrontabili già solo pochi anni fa, ed oggi risolvibili grazie alla sempre maggiore multidisciplinarità dei gruppi di ricerca. Il dibattito che ne è seguito ha permesso di lanciare importanti spunti su possibili applicazioni di queste tecniche in tantissimi ambiti della geologia, con prospettive importantissime in vasti mondi della ricerca geologica. Già a settembre scorso l’Ateneo lucano – hanno spiegato gli organizzatori – aveva dimostrato di esser tra i centri di riferimento della geologia d’Italia, coronando tale riconoscimento con l’organizzazione del congresso geologico più importante d’Italia. L’evento, occorre ricordarlo, ha visto la presenza di oltre 800 scienziati che hanno animato per una settimana la sede di Macchia Romana dell’Unibas, con dibattiti scientifici di altissimo livello, riguardanti tutte le branche della geologia. Tale momento è stato ulteriore testimonianza della vivacità e qualità del tessuto didattico-scientifico delle Scienze Geologiche lucane. L’individuazione dell’Unibas come una delle sedi in cui tenere le Distinguished Lectures conferma quanto detto, ed ha offerto un importantissimo momento di confronto, con due ricercatori di assoluto rilievo”.
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