“Il Premariato e l’Autonomia Differenziata sono la “tempesta perfetta” contro la democrazia e il Mezzogiorno. Due disegni tra l’altro in forte contraddizione tra loro perché il primo accentra poteri nel Premier e il secondo decentra alle Regioni con l’aggravante che lo fa senza alcuna garanzia per le risorse finanziarie disponibili”. Lo ha sostenuto Ivana Veronese, segretaria confederale Uil intervenendo a Matera ad un Seminario di approfondimento sull’Autonomia Differenziata. “Al Governo e al Parlamento – ha aggiunto – diciamo: fermatevi adesso che siete ancora in tempo, prima che sia troppo tardi. Entrambi i Progetti di riforma istituzionale ci appaiono contraddittori e in contrasto con lo spirito della nostra Costituzione. Solo per citare gli aspetti più critici ed eclatanti – ha ricordato Veronese – l’assetto di Repubblica parlamentare esce stravolto dall’idea del Premierato; lo stesso equilibrio dei poteri e l’impianto dei pesi e contrappesi, così faticosamente costruiti dai Padri costituenti, non reggono più all’urto di questo processo; la figura del Presidente della Repubblica perde la sua connotazione “arbitrale” per essere “demansionata” a quella “notarile”. Per non parlare, inoltre, del fatto che, in questo quadro, il dialogo sociale, che caratterizza i rapporti istituzionali a livello di Unione europea, rischia di essere ulteriormente svuotato di contenuti. Sull’Autonomia Differenziata non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza siano garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce o si risiede. Il tutto con il paradosso che i Livelli Essenziali delle Prestazioni a garanzia dei diritti civili e sociali, come previsto in Costituzione, non sono ancora stati definiti; anzi, c’è stata una proroga al 31 dicembre 2024, dell’attività della Cabina di regia per la loro determinazione. Un’ulteriore criticità deriva dal fatto che il disegno di Legge prevede che le modalità di finanziamento delle funzioni attribuite, siano a finanza invariata.
Come si finanzierà l’erogazione dei LEP in modo uniforme su tutto il territorio nazionale?
Inoltre – ha detto Veronese – non si prevede l’istituzione di un fondo perequativo a supporto dei territori più fragili, bensì ci si limita a stabilire l’unificazione delle diverse fonti aggiuntive o straordinarie di finanziamento statale. Per noi ci sono diritti fondamentali delle persone che non possono e non devono essere oggetto di autonomia differenziata: ci riferiamo al diritto all’istruzione, al diritto alla salute e sicurezza, al diritto al lavoro. Sono diritti centrali al pari di quelli civili del voto, della libertà, della partecipazione, del rispetto della dignità delle persone. Per questo siamo contrari a questo Disegno di Legge”.–
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