“A febbraio 2018 presso una sede Call Center di Matera, si svolsero le elezioni Rsu dove avvenne grande affermazione dell’Ugl Telecomunicazioni con circa il 30% del consenso in una competizione partecipatissima. Significò una sola cosa: la grande fiducia che i lavoratori dimostrarono nei candidati e nel sindacato Ugl, pragmatico, concreto e sempre teso alla risoluzione dei problemi, al di là delle ideologie e delle demagogie. A tale successo, susseguirono diversi attestati di congratulazioni per l’ottimo operato sia dal mondo sindacale, sia dalla politica tra cui diversi esponenti regionali e nazionali della Lega Salvini Premier”.
E’ quanto descrive il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “all’ottimo risultato raggiunto dall’Ugl soprattutto verso gli innumerevoli attestati di congratulazioni ricevuti, contro la nostra o.s. volutamente si fecero innalzare, da pseudo sindacalisti e azienda, accuse e proteste per la vicinanza dell’o.s. alla Lega di Salvini: l’Ugl dovette fare di corsa e di notte, per non intromettere l’azienda, comunicati a gogò di smentite per far capire all’opinione pubblica, a sindacalisti e Dirigenza che non vi era nessun rapporto tra politica e Ugl bensì un’affezione, giusta e comprensibile, verso il segretario generale Ugl Paolo Francesco Capone. Oggi invece le cose cambiano in quel Call Center – sborbotta Giordano-: ‘alla barba’ della riservatezza e della libertà di scelta di espressione di voto, si è permesso che a un noto candidato PD, candidato per le appena concluse elezioni regionali della lista “Comunità Democratiche” a sostegno del Presidente Csx, venisse concesso di entrare in quel sito di Matera, accompagnato dai responsabili aziendali ‘con tanto di tappeto rosso’, e tranquillamente farsi una bella campagna elettorale con ‘obbligo’ di attenzione dei lavoratori che, in quell’occasione, autorizzati a sospendere la loro attività pur di ascoltare il candidato di Csx. Ricordiamo, che a volte, gli addetti, vengono richiamati dai responsabili pur di potersi assentare momentaneamente per i loro ‘bisogni fisiologici’. Chi sa ora cosa pensa il committente e i tanti, altre sigle sindacali con azienda compresa, quando volevano vendetta nei confronti Ugl!! Non s’intende polemizzare – conclude Giordano – ma una domanda in tale questione nasce spontanea: ora è tutto normale per la Dirigenza di quel Call Center e per tutti quei ‘maligni’ protagonisti assetati di tessere sindacali e protagonismo becero? Non andrebbero fatte le dovute scuse all’Ugl? Come Ugl, la nostra politica sarà sempre quella di promuovere azioni a difesa dei lavoratori e del sistema occupazionale. Ora quindi, è il momento che più di qualcuno faccia il serio: l’Ugl non farà mai campagna elettorale nelle aziende, i lavoratori non si lasciano comprare da promesse o intimidazioni da questo o quel responsabile. Al di fuori di ogni contesto produttivo la nostra o.s. con la politica sindacale vincente di Paolo Capone ha fatto le sue scelte, votando e sostenendo la Lega Salvini Premier dove ancora una volta il tempo ci ha dato ragione”.
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